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Verso la fine dell’ordine globale

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Il Tazebao – Ben sappiamo che dietro il terrorismo, sotto la facile sigla del terrorismo, si muovono ragioni e interessi, forze superiori e sfuggenti, come pure dietro i “lupi solitari” o certe organizzazioni “radicali”. Omicidi, siano essi mirati – ci sono molti più casi Moro – o di massa, preludono a svolte o torsioni. E ognuno di questi fatti di sangue va letto in una più ampia cornice di rapporti internazionali, come in questa fase di fine dell’ordine post-45. Quello del 22 marzo è un omicidio politico di massa, tutto ancora da capire ma gravido di conseguenze. Di certo, oltre al tremendo tributo di sangue che il popolo russo ha versato, c’è solo che l’attentato inaugura una nuova acme nelle tensioni internazionali che stanno portando, più velocemente di quanto si pensi, alla guerra per la nuova egemonia mondiale. Storie di cornetti. Non lo facciamo apposta ma da quando abbiamo iniziato con Il Tazebao del giorno, non ogni giorno ma ogni settimana, ce n’è una: una dismissione o una svendita. Del resto, la svendita e la successiva colonizzazione culturale sono una prosecuzione della guerra con altri mezzi. Non solo un’infrastruttura sempre più strategica, Tim d’America – mi aspetto una bella réclame delle protagoniste rigorosamente in un ranch texano oppure lungo il confine – e Vodafone L’Elvetica, ora pure i gelati. 7500 posti di lavoro. Che sia colpa nostra? Più probabile che sia una tendenza inarrestabile, accelerata dall’interruzione del continuum euroasiatico che per molto tempo ha garantito a Germania e Italia stabili approvvigionamenti energetici. Fino all’89, mi fa notare un amico, esisteva un paese cuscinetto tra i due blocchi come la Romania, mentre l’azione diplomatica italiana si dispiegava in tutto il quadrante del Mediterraneo allargato. Serve una nuova Vestfalia, ha suggerito un altro amico. Il conflitto inter-istituzionale, infine, tocca una nuova vetta con l’ipotesi commissariamento del Comune di Bari. Che l’acme del conflitto porti ad accelerare le spinte centrifughe e di disgregazione?

Tutti gli editoriali della domenica
  1. Notte di droni
  2. Sprazzi di bellezza
  3. Testimoni di un mondo nuovo. Buona Pasqua di Resurrezione
  4. Guerra alla Russia, di nuovo. Nel deserto di Europa
  5. La forza delle dismissioni. Gli Houthi sanno (pure) di geografia. E Gaza è come Alesia

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