Il Tazebao – Abbiamo recensito Nomadland, aveva una meravigliosa colonna sonora di Ludovico Einaudi e squadernava quegli sconfinati spazi d’America, un po’ Whitman un po’ il Kerouac della mia gioventù, ma non ci abbiamo creduto perché ci opponiamo alla dismissione, abbiamo amato Ken Loach e non ci fa paura Il testimone, il film che tutti i veri amanti della libertà amano vietare. Com’era quel ritornello sul difendere il tuo diritto a dirlo? È successo nella Disneyland del Rinascimento, perché tutto torna. È il contingentamento dei pensieri che segue quello dei corpi: il potere nel nostro tempo. In elezioni a dir poco critiche, non foss’altro perché più volte rimandate, il Senegal, 17 milioni di abitanti di cui 11 milioni sotto i trent’anni, ha votato convintamente per il candidato dell’opposizione: Bassirou Diomaye Diakhar Faye del partito Pastef. Giovane, di 44 anni, ma “patriottico”: non farà scalpore sulle gazzette come il più glamour Gabriel Attali. Un paese giovane e in crescita demografica si è espresso su una piattaforma fortemente sovranista, ci scusino i fratelli africani per ogni anche remoto accostamento all’uomo del ponte, con l’impegno di ripulire il paese dagli ultimi residuati coloniali, di quel trapassato impero francese che non vorrebbe mai passare, quello a cui Draghi ha legato l’Italia con il Trattato del Quirinale. È un segno dei tempi: è segno che il riequilibrio dell’asse porta sempre più paesi, a trovare una mediazione o un canale di dialogo con l’altro mondo, anche quello sanzionato. Chiamalo, se vuoi, mondo multipolare. Nel frattempo, informa il quotidiano diretto dall’ex capo ufficio stampa della premier che Stellantis prosegue la dismissione. Ps. nuove auto verranno prodotte da FCA-Chrysler nella repubblicana e “filo-russa”/”filo-cinese” (a seconda dei casi) Algeria. Ps: Chiara Ferragni non fa più parte del Cda Tod’s. Tutto è vanità! Buona Pasqua.
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