Il Tazebao – Mentre in Europa vediamo la Germania in crisi anche nella manifattura (-5,4% solo a novembre) e nella Pridnestrovia si registrano interruzioni di corrente già per otto ore nonostante il gas abbia smesso di arrivare “soltanto” da una settimana (il che porrà con ancora più urgenza la questione della riunificazione della regione russofona della Moldavia alla Russia, e quindi la previa liberazione della regione di Odessa da parte di quest’ultima), dal punto di vista militare possiamo affermare che la vecchia tesi marxista-leninista sull’inevitabilità delle guerre e del pericolo di guerra mondiale finché sussisterà l’imperialismo ha definitivamente mandato in soffitta le tesi illusorie di chi pensava che dopo la fine della Guerra Fredda non vi sarebbero più stati conflitti e che questi sarebbero stati definitivamente relegati alla Storia a favore di forme più sofisticate, ma pacifiche, di competizione. Non solo l’Ucraina e la Palestina, infatti: la Turchia effettua sempre più pressioni sui curdi nel nord della dilaniata Siria e fornisce droni all’autoproclamata Repubblica del Kosovo, priva di supporto aereo, mentre Trump vuole prendersi Canada, Panama e Groenlandia (nonostante esistano accordi di lunghissima data per lo sfruttamento di risorse economiche, il commercio e gli affari militari con tutti e tre), ma ci sono anche l’Azerbaigian, che continua a tenere sotto tiro l’Armenia nonostante l’annessione del Nagorno-Karabakh e della regione di Tavush, e gli Emirati Arabi Uniti, che si stanno annettendo l’isola yemenita di Socotra, perseguendo una politica di frammentazione dello Yemen contestualmente al protrarsi dell’occupazione saudita. Stiamo assistendo a cambiamenti radicali che renderanno il 2025 un anno in cui verosimilmente il mondo assumerà un volto sempre più nuovo e irriconoscibile. Morto il diritto internazionale, appare evidente che la politica internazionale è oggi una politica di forza basata sulla legge della giungla, come da tempi non sospetti ripetono i nordcoreani: meglio mettere le mani avanti e approntare IRBM ipersonici per ogni evenienza. L’Iran intanto ha svelato un nuovo missile antiaereo (“358”) nel contesto delle esercitazioni difensive “Grande Profeta-19”, mentre la Cina continua a inviare aerei nello Stretto di Taiwan. Lo scontro ferve e fermenta. (JC)
Caos Caucaso: l’Azerbaigian mira all’Armenia e sanziona la Serbia. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Non è solo per i recenti eventi in Georgia, dove alla fine pare essere stato sventato il