Il Tazebao – Trascorso un Natale di magre lucine, nonostante la luce dal cielo terso che – forse – annuncia un tempo migliore, tra botteghe spente per sempre e città senza cittadini, ci si prepara a un anno di assoluta svolta. Sarà una svolta mondiale, che poggia sui fatti salienti del 2024. Bisogna farsi trovare pronti. Lucidi e organizzati. Si deve fin da subito entrare nell’ottica di contenere costi, essere frugali ma affamati, perché non si va all’attacco satolli. Forti di questo impianto teorico e dei riscontri pressoché quotidiani, stiamo cercando di fare da punto di raccolta, perché la comunicazione fa politica, di tutte quelle lotte accomunate dalla stessa comprensione dei fatti e visione del mondo. Le contraddizioni detonano e le questioni sociali, dalla casa al lavoro in un’Italia in dismissione, passando per la terra, che torna in mano ai signori ai quali era stata sottratta con decenni di lotte, sono senza risposta. Attualmente. Nella patria del capitalismo selvaggio, in attesa del ritorno dell’ex palazzinaro alla Casa Bianca, il caso Luigi Mangione denuncia la palmare insofferenza verso un capitalismo sempre più verticistico, nel quale anche chi parte “bene” alla fine sta male. La ricchezza si concentra, i vecchi privilegi decadono, alla redistribuzione dei benefici si accede sempre meno. Manca una dialettica. È un capitalismo feroce perché totale, che ha preso tutto, che ha estratto tutto, che divora anche i suoi figli. Semplifica e riduce per la massima efficienza e funzionalità. In quest’ottica “torna” perfino l’inquinamento, dell’acqua, dell’aria e del cibo, che serve a ridurre la vita. È così perché è mancata un’alternativa, indispensabile fonte per l’antagonismo politico. La scrematura, per quanto ci riguarda, c’è già stata e ha portato alla costituzione di nuovi progetti, al lancio di un Manifesto, a una serie di pubblicazioni che vogliono cogliere i fili invisibili tra l’altro ieri e oggi, al sostegno chiaro e diretto al Socialismo Italico, perché i giovani sono una risorsa, ma anche a tutti quei poli di informazione che rompono questo asfissiante, asfittico e sostanzialmente insopportabile monopolio delle notizie, anch’esso figlio di un capitalismo che semplifica per controllare menti e corpi. Ben vengano, allora, Kim Jong Un parla italiano e Resistenza Verde. Il missile sta arrivando, il siluro è innescato. Mentre in Danimarca consigliano di fare scorta, in Svezia si preoccupano di costruire nuovi cimiteri. È questo, insomma, ciò che resta del fantasmagorico welfare scandinavo “dalla culla alla tomba”? Del resto, anche quel particolare modello di welfare nasceva dalla presenza di un “avversario” al confine. Nel frattempo, la Moldavia si troverà senza gas russo e dal primo gennaio le forniture saranno a rischio; i prezzi, come anticipato nel silenzio generale, già ne stanno risentendo e le bollette sono al massimo. E, allora, è bene aver chiaro che da Trieste sull’Adriatico in giù è tutta una lotta sola. È bene condensare in una lotta la pluralità delle esperienze positive, favorendo l’osmosi e la crescita reciproca. Ci attende un grande anno, in cui bisognerà saper cavalcare le contraddizioni e reintrodurre la dialettica che manca, che tanto ci manca.
Caos Caucaso: l’Azerbaigian mira all’Armenia e sanziona la Serbia. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Non è solo per i recenti eventi in Georgia, dove alla fine pare essere stato sventato il