È nato il progetto Kim Jong Un parla italiano per conoscere la dottrina, il pensiero e le azioni di un leader di cui in Occidente si parla troppo poco e male.
Il Tazebao – Più cresce in Occidente la repressione, più aumenta la dissidenza. Più il potere cerca di omologare e livellare verso il basso le idee, più crescono le iniziative autonome, il pensiero critico. Come nel secondo Dopoguerra, è sempre grazie alla Russia che si apre uno spazio per una dialettica e un pensiero critico e anche in Occidente non tutto è più schiacciato sulla versione ufficiale di Londra padrona. Nel mondo nuovo e multipolare che sta sorgendo uno spazio di riguardo ce l’ha Pyongyang, con il suo particolarissimo pensiero politico, le idee del Juche, la sua azione diplomatica, il suo percorso.
Su impulso di Jean-Claude Martini, profondo conoscitore della Corea e delegato della Korean Friendship Association, è nato il progetto culturale Kim Jong Un parla italiano, attraverso il quale sono disponibili in italiano i discorsi del leader nordcoreano. Un progetto che ricalca quello dedicato al leader libico Gheddafi (Gheddafi parla italiano), la cui fine nel 2011 portò allo sconvolgimento di tutto il quadrante mediterraneo e alla – inevitabile? – caduta dell’ultimo governo Berlusconi.
«Italia e Corea del Nord vantano rapporti diplomatici e culturali di lungo corso», ricorda lo stesso Martini, che sottolinea come «il popolo italiano e la sua cultura siano apprezzati dagli amici nordcoreani». «Conoscere Kim – sottolinea Martini che ha visitato Pyongyang negli anni passati – vuol dire conoscere uno dei leader del nostro tempo, uno di quelli che sicuramente faranno la storia».
Plaude all’iniziativa il segretario del Socialismo Italico, Giovanni Amicarella, di recente ospite all’ambasciata della Corea del Nord a Roma per un confronto proficuo sul mondo multipolare in costruzione: «Ogni azione culturale volta a rompere la cappa di oppressione che il pensiero unico ha costruito intorno a noi ha il nostro massimo supporto. È bene conoscere un altro modo di governare il cambiamento della società. Diffonderemo anche noi la conoscenza della Corea, un paese sempre più strategico negli equilibri internazionali».
Mentre Roma è tutta un cantiere, in pochi anni Pyongyang è cambiata dal punto di vista edilizio e urbanistico; mentre in Italia ci sono oltre 5 milioni di poveri assoluti, in Corea del Nord tutti hanno una casa grazie alle politiche abitative; la Corea è un partner chiave di una superpotenza mondiale come la Russia.
Perché non conoscere Corea? Perché affidarsi a poche e sempre più rare fonti di informazione? Non è un principio delle democrazie liberali il “conoscere per deliberare”? Visto il ritorno di Trump, che nel 2018 concluse un accordo storico con Pyongyang, è bene saperne di più.
Kim Jong Un parla italiano: https://dzen.ru/kimjongunparlaitaliano