… Ma Israele attacca la Cisgiordania. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Sbaglia chi ha parlato di “fine della guerra” con l’ufficializzazione del cessate il fuoco ad Hamas: il Medio Oriente è ancora in fiamme, pur se queste divampano con relativamente minore intensità. Mentre infatti continua la guerra in Siria, particolarmente tra l’Esercito Nazionale Siriano del nuovo regime di Damasco e le Forze Democratiche Siriane affiliate ai curdi (ma si segnala anche, il 20 gennaio, un attacco di HTS respinto dalle milizie tribali libanesi nel villaggio di confine di Qasr, ove un miliziano siriano è stato catturato), parallelamente ai rastrellamenti e agli arresti di soldati del vecchio Esercito Arabo Siriano di Assad, in Palestina Israele ha lanciato un’operazione militare in Cisgiordania, particolarmente a Jenin. Già altri civili si sono assommati agli 859 uccisi e ai 6.700 feriti caduti fin qui vittima delle operazioni militari israeliane. La particolarità di questo contesto è che non vi è responsabile il solo Israele, ma anche l’Autorità Nazionale Palestinese che, come da Accordi di Oslo, governa proprio la Cisgiordania, nella figura di Mahmoud Abbas. Già durante gli eventi seguiti al 7 ottobre il suo esercito si era distinto per i numerosi arresti, quando non addirittura le torture, condotte ai danni di membri (veri o presunti tali) di Hamas; ieri hanno circondato e bloccato l’Ospedale Razi arrestando dei combattenti feriti quivi ricoverati. Hamas ha quindi esortato tutte le fazioni della resistenza palestinese a unirsi e lottare sia contro l’aggressione israeliana che contro le «gravi violazioni dell’Autorità», le quali «superano ogni linea rossa ed etica nazionale». (JC)

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