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L’Italia senza Berlusconi ovvero meno male che Silvio c’è stato!

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Il Tazebao onora lo statista, fondatore e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, aprendo una serie di riflessioni su una delle figure più significative della storia recente italiana.
Gianni Bonini

Berlusconi è stato straordinario da un punto di vista imprenditoriale. Certo, il decreto di Bettino Craxi sulle televisioni e sull’autorizzazione a trasmettere gli offre una sponda fondamentale e indispensabile ma da lì costruisce un’impresa senza pari. Ciò lo rende uno degli imprenditori italiani più importanti del XX Secolo.

Secondo punto. Si è battuto politicamente per difendere gli spazi di libertà, che l’Italia aveva ereditato dalla Prima Repubblica, dagli attacchi di Mani Pulite, il regime change che lo costringe a scendere in campo.

La sua visione geopolitica ha recuperato, nei limiti del possibile, la politica è l’arte del possibile, la visione della Prima Repubblica e questa si è sostanziata nel tentativo di costruzione di uno spazio euro-asiatico, incentrato sul Mediterraneo, non come diaframma ma come luogo di scambio. Lo prescrive la nostra geostoria.

Se Pratica di Mare si fosse concretizzata, molto probabilmente, avremmo evitato il mattatoio ucraino.

Non solo, Berlusconi ha fatto il possibile per arginare il processo di svuotamento politico dell’Europa. Non è colpa sua se l’Europa non riesce a esprimere un fattore di potenza. Purtroppo, Berlusconi ha subito la destabilizzazione anglofrancese del 2011 che si è concentrata sulla Libia.

Infine, un mio ricordo. Ho avuto la fortuna di incrociarlo politicamente e di cenare con lui ad Arcore: oltre che leale, con la sua storia, era anche una persona molto simpatica. Tra la gente vivrà sicuramente come un grande leader.

Lorenzo Somigli

Mi lega a Forza Italia, dunque a Berlusconi, un profondo sentimento di gratitudine. Berlusconi è stato interprete e fautore della trasformazione del Paese, che è cambiato con e grazie a lui: la società civile come fonte del ceto direzionale e politico, il definitivo trionfo del consumo, la primazia degli ascolti sul contenuto, antesignana dei social e degli influencer.

Sul piano politico, la scomparsa di Berlusconi avviene nel momento dell’ennesima transizione del sistema politico-partitico, tra leadership mai nate o già tramontate: c’è da dire che la sua creatura, il Centrodestra, governa e regge. Non è poco.

La geopolitica di Berlusconi, a mio giudizio il suo lascito più prezioso, senza dubbio alcuno da riprendere, partendo da una solida e coerente adesione atlantica, anticipava il mondo multipolare: forse avrebbe costruito le basi per una pace più duratura.

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