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Grandi manovre a Oriente!

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Il 17 Luglio, il presidente russo Vladimir Putin si è recato a Teheran per un incontro bilaterale con il presidente della Repubblica Islamica Ebrahim Raisi e un incontro a tre a cui si è unito anche il presidente turco Recep Tayyp Erdoğan.
Il suo viaggio nella Repubblica Islamica avviene a una settimana di distanza da quello del presidente americano Joe Biden in Israele e Arabia Saudita, nemici regionali di Teheran.

Topic principale dell’incontro bilaterale è stato l’accordo su un piano di investimenti russi nell’industria petrolifera iraniana dal valore di 40 miliardi di dollari americani. Compagnie private russe investiranno nell’industria petrolifera iraniana, in un paese tagliato fuori dal circuito bancario internazionale a causa delle sanzioni americane e alleati. E a proposito di sanzioni, anche la Russia ne sa qualcosa in merito adesso! Già in passato Vladimir Putin aveva sollecitato i big di Gazprom di visitare l’Iran e incontrare gli omologhi delle compagnie iraniane per discutere il possibile accordo che è stato finalmente firmato da entrambe le parti per una somma vertiginosa di dollari.

Perché l’accordo è così importante? L’impegno negli investimenti è un segno del continuo sostegno russo all’Iran, in particolare nella sfera economica. A giugno, i due Paesi hanno concordato la creazione di centri commerciali reciproci [1]. Un centro sarà situato nella capitale iraniana, Teheran, e l’altro nella città portuale russa di San Pietroburgo. Essi faciliteranno il commercio tra i due Paesi nei settori dell’energia, dei trasporti, dell’elettronica, dell’agricoltura, dell’alimentazione, dei prodotti farmaceutici e dell’edilizia. L’obiettivo del memorandum è aiutare gli uomini d’affari iraniani e russi a stabilire contatti e a condurre transazioni finanziarie. Il progetto servirà anche ad accelerare il progetto del corridoio nord-sud (North–South Transport Corridor, INSTC), ha riferito l’agenzia ufficiale Islamic Republic News Agency [2].

Ed ancora, all’inizio di questo mese, l’Iran ha facilitato la spedizione di un grosso carico dalla Russia verso l’India [3]. Il carico russo, contenente materiali da costruzione da consegnare all’India, ha iniziato il suo viaggio il 27 giugno e ha percorso 3.800 chilometri attraverso il Kazakistan e il Turkmenistan prima di arrivare in Iran. La Reserve Bank of India [4] ha deciso a inizio luglio di consentire il pagamento delle importazioni e delle esportazioni nella valuta indiana, la rupia. Questo per diminuire il divario commerciale dell’India, che importa (principalmente in $) più di quanto esporti (in moneta nazionale). Secondo il quotidiano indiano The Economic Times [5], consentire il commercio in rupie potrebbe anche aiutare l’India a evitare le sanzioni contro la Russia legate all’Ucraina. La Federazione Russa non è autorizzata a utilizzare il sistema finanziario SWIFT. Questo mette in evidenza il desiderio indiano di commerciare con la Russia, prova sono i crescenti acquisti di petrolio russo da parte dell’India.

Lo stesso ragionamento per cui i pagamenti in rupia facilitano il commercio russo si applica anche al commercio del Paese sud-asiatico con l’Iran. Di conseguenza, anche il commercio tra India e Iran sarà più facile in rupie perché anche la Repubblica Islamica è soggetta alle sanzioni degli Stati Uniti. L’agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Islamica [6] ha riferito che l’India inizierà a utilizzare la rupia specificamente per gli scambi con l’Iran.

La decisione giunge in un momento importante per le relazioni dell’Iran sia con la Russia sia con l’India: l’Iran ha iniziato a far transitare merci russe verso l’India attraverso una nuova rotta commerciale lungo il corridoio di trasporto Nord-Sud. L’Iran e la Russia stanno promuovendo questa rotta come alternativa al Canale di Suez in Egitto.

In più, l’accordo dimostra come le sanzioni economiche siano un’arma a doppio taglio (I tre Moschettieri: Russia, Iran, Cina. Nemico comune, obiettivi, strategie e investimenti diversi): costringe paesi a trovare altre alternative al “tradizionale” modus operandi, alternative che apportano solo benefici nella maggior parte dei casi. Le sanzioni americane non hanno fatto altro che avvicinare la Russia e l’Iran. L’Iran è soggetto a sanzioni da parte degli Stati Uniti a causa del suo presunto obiettivo di realizzare un’arma nucleare e del sostegno a gruppi terroristici nel Medioriente. La Russia è stata sanzionata dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea in risposta all’invasione recente dell’Ucraina. Non a caso la cooperazione tra i due è particolarmente importante in questo momento cruciale per Mosca.

Il ruolo della Turchia

In cima all’agenda del presidente turco, invece, c’è la questione del grano ucraino che potrebbe marcire nei porti del mar Nero se non commercializzato e aumentare maggiormente l’insicurezza alimentare di quei paesi che dipendono dal frumento ucraino (20 milioni di tonnellate si trovano nei silos del porto di Odessa), nonché la caotica situazione in Siria dove Mosca e Ankara hanno posizioni rivali. Ankara si è sempre posta come mediatore tra Mosca e Kiev sin dall’inizio del conflitto, non dimentichiamoci che la Turchia è uno dei partner commerciali più importanti della Russia.

Solo grandi manovre a Oriente: un clima di nuova e strisciante guerra fredda sta imperando in Medio Oriente che, a differenza dell’ormai instabile ed ingovernabile Occidente, non ubbidisce ciecamente ai diktat degli Stati Uniti. Crisi di governo, assenza di figure politiche capaci, crescente instabilità politica (che cos’è la politica oramai?), nuove pandemie all’orizzonte, crisi economica, scarsa indipendenza decisionale, un’Unione Europea sempre più debole e in difficoltà e dipendente in tutto e per tuto dagli USA, sono tutti attributi che non permettono di progredire, ma affossano soltanto quel famoso Occidente che si ritiene “superiore” al resto del mondo e difende questa sua superiorità dietro lo scudo dei “diritti umani”.

Fonti
  1.  Al Monitor, “Iran, Russia to establish trade centers”, 17 Giugno 2022.
  2. Islamic Republic News Agency,  “Russia to make biggest investment ever in Iran economy”, 19 Luglio 2022.
  3. PressTV, “Iran starts handling first Russian cargo transit to India”, 12 Luglio 2022.
  4. Al Monitor, “India’s use of rupee for import, export payments could boost Iran trade”, Adam Lucente, 14 Luglio 2022.
  5. The Economic Times India, “RBI allows payments for cross-border trade in rupee, move to benefit trade with Russia”, Atmadip Ray e Saikat Das, 12 Luglio 2022.
  6. Al Monitor, “India’s use of rupee for import, export payments could boost Iran trade”, Adam Lucente, 14 Luglio 2022.

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