Le ultime da Bruxelles. Ursula von der Leyen e il progetto «RiArmare l’Europa», altri crolli per le Borse. Mosca in controtendenza
Il Tazebao – Mentre entrano ufficialmente in vigore le tariffe americane contro Canada, Messico e Cina (25% le prime due, 20% per la terza, che ha già risposto simmetricamente bloccando tutte le importazioni di legname e soia dagli Stati Uniti, con dazi del 10-15% su vari tipi di prodotti agricoli, controlli su 15 aziende e derubricazione di altre 10 a “inaffidabili”, con annessa causa depositata presso il WTO), l’Unione Europea, sotto la guida di Ursula von der Leyen, ha appena ideato il progetto «RiArmare l’Europa», che verrà discusso dopodomani. Si tratta dello sblocco di 150 miliardi di euro in prestiti disponibili per le industrie della difesa dei Paesi UE. In un chiaro ed emblematico discorso sulla “fase di riarmo” e sulla “assai reale minaccia della sicurezza europea”, la presidente della Commissione Europea ha annunciato, tra le altre cose, la conferma del continuo sostegno all’Ucraina e la necessità di uno sviluppo comune dei settori della difesa aerea e missilistica, della produzione di missili, munizioni, droni, sistemi anti-droni, della cybersicurezza, della mobilità militare e altri. Frattanto, la Borsa di Milano ha registrato un’ulteriore caduta del 3,41% (malissimo Stellantis), maglia nera per Francoforte che segna -3,54%, Parigi a -1,85% e Londra a -1,27%; l’oro vede le sue quotazioni salire sensibilmente (ci hanno visto giusto Cina e Africa), mentre il Bitcoin, ormai lontano il suo apogeo, altrettanto sensibilmente cala, come anche il petrolio, che i Paesi dell’OPEC continueranno a produrre. La guerra tra Washington e Bruxelles, senza dimenticare Ottawa che ha reagito anch’essa, è appena iniziata. A rendere questo martedì nero ancor più fosco per il Vecchio Continente l’avanzata di Mosca, in questo caso però in borsa, con +2,9% e l’indice Moex a 3.237 punti.
