Riportiamo alcuni passaggi del nuovo pregevole approfondimento di Leonardo Tirabassi pubblicato su Il Sussidiario.
(Il Sussidiario) – L’aggressione russa all’Ucraina ha scatenato sul suolo europeo del vecchio continente una guerra totale, la più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale. Guerra totale perché non si combatte sul solo piano militare, anche se ovviamente per ora è il più evidente. Guerra economica, guerra per le risorse, guerra per le commodities, per le catene di approvvigionamento.
Perché il blocco dei porti sul Mar Nero e la distruzione dei raccolti in Ucraina per i Paesi del Maghreb comporta crisi alimentari, non solo prezzi del grano e dei fertilizzanti alle stelle, ma addirittura carestia, e crisi alimentare sull’altra sponda del Mediterraneo vuol dire emigrazione, prima di tutto verso il sud Europa, Italia e Grecia in testa. Guerra per le catene di produzione, perché alla fine del conflitto sarà impossibile pensare alla globalizzazione come interdipendenza assoluta.
Guerra, infine, per la ridistribuzione del potere tra grandi potenze, secondo la logica dello scontro di civiltà di Huntington o della partizione dei Grossraum di Schmitt. Da una parte l’Occidente, Stati Uniti con l’anglosfera ed Europa richiamata all’ordine e alle sue responsabilità; dall’altra la Russia, retrovia profondo della Cina lanciata verso l’Africa e il Sud America. Guerra ibrida tra imperi che si annuncia lunga e dall’esito incerto, perché tra la guerra e la pace questa volta ci sono i molti conflitti combattuti con tutti i mezzi, militari e non. Perché questa volta lo scontro è planetario.
L’Europa che arriva all’appuntamento con la storia senza idee, in affanno, sorpresa come la bella addormentata. Con i costi della guerra in Ucraina ripartiti in modo diseguale tra Europa e Paesi anglosassoni, e tra gli stessi europei, con la Germania e l’Italia costrette a riorganizzare tutta la loro economia e addirittura lo stato sociale ed a fare, per se stessi, quello che non avevano mai fatto per l’Europa: spendere per le armi, riarmarsi. E si scopre che i discorsi sull’autonomia strategica europea stanno a zero.
L’articolo completo: PACE IN UCRAINA?/ Se l’Italia è “assente” lo dobbiamo (anche) a Mani pulite