Il Tazebao – Nell’ottica delle sanzioni decretate o, meglio, rafforzate dal cosiddetto “Occidente collettivo” contro la Federazione Russa a seguito dell’operazione militare speciale in Ucraina nel 2022, le compagnie petrolifere di Mosca si stanno trovando a dover affrontare ritardi di svariati mesi nel pagamento delle forniture di greggio e carburante a causa delle pressioni effettuate, in particolar modo, sulle banche cinesi, turche ed emiratine mediante lo spettro di sanzioni secondarie. Esse, quindi, si stanno attrezzando, si apprende da Reuters, richiedendo ai loro clienti un’assicurazione scritta per cui nessun membro o ente affiliato alla Special Designated Nationals degli Stati Uniti è coinvolto in alcuna misura nelle transazioni. Così, mentre la First Abu Dhabi Bank e la Dubai Islamic Bank hanno sospeso vari conti legati al commercio di beni russi, la Mashreq emiratina, la Ziraat e la Vakifbank turche e la ICBC e la Banca cinese continuano a processare i pagamenti, ma con notevoli ritardi. Il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov, ha ammesso l’esistenza di questi problemi attribuendoli alle pressioni senza precedenti da parte di Stati Uniti e Unione Europea, ma si è detto fiducioso che ciò non avrà alcun impatto sull’ulteriore sviluppo delle relazioni commerciali ed economiche russo-cinesi. (JC)
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