L’inchiesta “Gioventù meloniana” di Fanpage, praticamente il Watergate del XXI secolo, non smette di far discutere. Il nostro Willi del Twitter la liquiderebbe come “giornalismo trozkista”. Tuttavia, riceviamo e volentieri pubblichiamo una riflessione del segretario del SOCIT – Socialismo Italico, Giovanni Amicarella.
Andando oltre al contenuto dell’inchiesta che potete tranquillamente visionare, mi volevo soffermare sulla parte che ho trovato peculiare: l’ossessione di tornare al bipolarismo. Sia a destra che a sinistra dell’arco costituzionale, a cadenza regolare con più o meno forte intensità, escono elogi al fascismo da una parte e al comunismo storico dall’altra, cercando di strizzare l’occhio a nostalgismi vari, prontamente rimangiati dalle dirigenze ed espulsioni tattiche di chi li ha professati.
Vedendo i video posteriori usciti in rete e da diverse angolazioni, si vede chiaramente la giornalista che muove il marsupio in cui tiene quello con cui sta registrando sul tavolo, in modo abbastanza strano. Che nessuno se ne sia accorto? O forse quello che è emerso dall’inchiesta era proprio ciò che chi era ripreso voleva fare vedere? Nessuno insospettito dal fatto che lei si presentasse con un nome ma sul documento per l’iscrizione ne avesse un altro? Potrei continuare.
La destra e la sinistra borghese smaniano di tornare ad un bipolarismo elettorale in tutta Europa, lo dimostrano le sempre maggiori spinte al contrapporsi su tutto tranne che sulle questioni effettivamente di classe. Che strano caso che Berlinguer sulla tessera e una video inchiesta del genere vengano cacciati fuori proprio quando il proletariato si butta sull’astensionismo spinto.
Il destino che accomuna tutti i nostalgici è finire nelle grinfie della democrazia borghese, non vi illudete. Lo dimostrano anche le ultime elezioni comunali, dove sedicenti rivoluzionari o reazionari hanno dato una bella mano al candidato “centrista” di turno.