Cerca
Close this search box.

Francia e Iran: qualche rimescolamento ma la strada verso la guerra è tracciata. Il Tazebao del giorno

Condividi articolo:
SEGUICI SU TELEGRAM:

Il Tazebao – A due giorni di distanza si sono svolti i primi turni delle tornate elettorali in Iran e in Francia, che vedono in vantaggio rispettivamente il candidato riformista Masoud Pezeshkian e la a noi ben più nota Marine Le Pen. Quest’ultima ha un margine assai superiore rispetto al presidente uscente (terzo dietro al Nuovo Fronte Popolare di Jean-Luc Mélénchon, che ritirerà tutti i candidati dai collegi uninominali dove sono arrivati secondi per non far vincere il Rassemblément National), mentre tra Pezeshkian e il conservatore Jalili c’è poco meno di un milione di voti di differenza; il processo unitario che si sta verificando nel campo del secondo potrebbe riuscire a consegnare la vittoria a quest’ultimo, mentre in Francia neanche i tumulti che hanno già iniziato a verificarsi nelle città sembrano poter impedire la vittoria della Le Pen. Se in Iran, quindi, a parte alcune sfumature di politica interna (in ambito economico e morale) potrebbero cambiare, mentre le direttive di politica estera rimarrebbero sostanzialmente invariate (tranne per quanto riguarda, forse, i tentativi di ripristino dell’accordo sul nucleare con gli USA), in Europa vediamo il logoro e screditato asse Macron-Scholz venire progressivamente rimpiazzato da un tandem tutto rosa Meloni-Le Pen sotto gli auspici della rieletta Ursula Von der Leyen. Poco ha da esultare chi ingenuamente pensava che alle europee avesse “vinto il fronte antibellicista”: in Germania, l’AfD ha coniato l’emblematico termine di “melonizzazione” per descrivere la formattazione e il reintegro della cosiddetta destra sovranista nel paradigma euro-atlantico, il che dimostra che la tendenza alla guerra prosegue indisturbata da questi rimescolamenti di cariche. (JC)

Cerca un nuovo articolo

Resta sempre aggiornato
Scopri Il Tazebao

Ho letto la Privacy Policy

Il Tazebao
Scopri altri articoli