Umberto Minopoli torna a rimarcare la sua proposta per il mix energetico: “Ridurre dipendenza da gas d’importazione. Serve anche il nucleare”.
“Ci dovremmo liberare del gas russo anche se la guerra in Ucraina, alla fine, si risolvesse. Dipendere dal gas di importazione per la gran parte della generazione di energia elettrica e dipendere dalla Russia per il 40% del gas che utilizziamo è un errore storico a cui riparare”, scrive il Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare Umberto Minopoli.
«Il nostro mix elettrico va riequilibrato. In due direzioni: sostituire il gas russo con gas proveniente da altre aree di approvvigionamento e con produzione nazionale (estrarre gas dal nostro sottosuolo e dal Mediterraneo); aumentare la quota dì energia elettrica prodotta da fonti diverse dal gas».
“Ma le modalità per generare più energia non derivante dal gas vanno utilizzate tutte. Parlare solo di rinnovabili è un errore. E significherebbe, oltre che essere un’opzione irrealizzabile, consegnarsi ad un’altra dipendenza: quella dalla Cina”, scandisce Minopoli.
“Servono le tecnologie di stoccaggio (batterie). Serve l’idrogeno. E serve il nucleare. Così da programmare un nuovo mix energetico italiano: meno dipendente dall’estero e più sicuro in caso dì crisi geopolitiche”.
“Ad una quota di nucleare non si può rinunciare. Ma basta parlarne in astratto. Un governo che abbia una visione strategica sull’energia, e che non si faccia travolgere dall’emergenza, deve avere il coraggio di aprire alla reintroduzione della produzione nucleare tra le nostre fonti del futuro prossimo”, chiosa Minopoli.
