Willi ci ha abituato bene. Molto bene. Ha scritto del grande Leopardi e di Sergio Leone. Ha compreso le dinamiche della guerra mondiale. Oggi si è superato. Questo il contributo di Willi Münzenberg, che ci onoriamo di riprendere.
Con l’oro delle Americhe, la Spagna è padrona del mondo. Ha tutta la moneta che le serve. Ma Londra, Zurigo, Munster e Amsterdam con l’atto di “supremazia” – la fine del Transustanziazione nei loro Reami – ha avuto in cambio il mamré: la carta-moneta creata dal nulla. Guerra.
L’Europa intera (Svezia, Boemia, Sassonia, Danimarca, Elvezia, Alsazia, Fiandre e Navarra) è diventata eretica e nemica del Signore. Con la Spagna, resistono solo Francia e Italia. In Gallia viene dunque finanziata una feroce guerra civile. A stento, Richelieu la salva.
I principi tedeschi, tutti eretici, finanziano la guerra civile. Aizzati dal trotzkista loro Lutero, a Munster fanno 100.000 morti in pochi giorni. L’Europa nuota nel sangue. “Guerre di religione”, scrivono gli ottusi. La guerra è invece solo per la natura della moneta.
Nel 1648 a Osnabruck e a Munster, Francia e Spagna capitolano: se vogliono che Londra e i principi tedeschi eretici mettano fine alla guerra e al finanziamento – con la carta-moneta – della guerra civile, devono accettare la circolazione della falsa moneta. Moneta del male.
È la prima tentazione del Signore. Trasformare la pietra (carta) in pane. La carta-moneta infatti compra il pane. “Allora il diavolo gli disse: ‘Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane’. “Gesù gli rispose: ‘Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo’”.
L’Europa Cristiana muore a Vestalia: ovvio esito del tradimento dell’Unità pasquale dei Cristiani voluta nel 1582 dal Patriarca di Roma. Resistono solo Spagna, Russia, stracolme di oro. A Firenze, S. Antonino li aveva già visti all’opera, gli usurai della carta-moneta.
Fra le tante cagate della “scienza” c’è che il genovese Colombo avrebbe scoperto “le Indie” nel 1492. Da oltre 2 secoli, tramite le rotte vichinghe dei cugini loro, Firenze e Venezia si fottono l’oro delle “Indie”. I Medici coniano il “fiorino” d’oro. La tentazione è pronta.
A Milano uno di loro, dopo aver creduto alle cagate della scienza e all’usuraio Napoleone – fondatore della banca di Francia – comprende tutto. È a Parigi la sera in cui l’usuraio sposa Maria Luisa. La folla gli porta via la moglie Enrichetta Blondel. Francese. Calvinista.
Rientra a casa. E lo scrive. L’Europa nel XV e XVI secolo ha fatto apostasia di massa. Ha resistito la sola Spagna (“i soldati carezzavano gli uomini e insegnavano la modestia alle donne”). Il Patriarcato di Roma ha fatto apostasia: è fatto di don Abbondio. E Suor Gertrude.
Ma il Patriarcato tornerà nella Chiesa, profetizza Manzoni. E maledirà come tutta la Chiesa la carta-moneta e i suoi creatori. L’Innominato – i maledetti principi tedeschi e i loro quisling patrizi a Londra come a Milano – si pentirà e tornerà nella vera Chiesa.
Manzoni si supera e tocca i Borromeo. Il cardinale era Federigo Borromeo? A lui (sic) l’Innominato chiede perdono per i suoi peccati. E cosa fa? non solo libera Lucia – l’Europa e quindi il mondo – ma la risarcisce. E cosa le dà? Forse carta-moneta?
Fa pervenire tramite il cardinale alla madre di Lucia una lettera e un rotolo con 100 scudi d’oro.
“Andò a casa, … svoltò il rotolo, e quantunque preparata, vide con ammirazione tanti di que’ ruspi, de’ quali non aveva forse mai visto più d’uno per volta”. Manzoni, disvela.