Il Tazebao – Man mano che si aggrava la situazione in Medio Oriente, Israele non ottiene alcuna vittoria militare sul campo contro le formazioni della resistenza palestinese capeggiate da Hamas e il suo isolamento internazionale aumenta, trascinando con sé anche gli Stati Uniti, finiti nel mirino della condanna mondiale per la repressione dispiegata contro gli studenti che manifestavano a favore della Palestina (si calcolano 900 arresti in totale). Il presidente turco Erdoğan, dopo le sanzioni introdotte dalla Turchia il 9 aprile su 54 articoli da esportazione verso Tel Aviv, ha infine sospeso tutte le relazioni commerciali con quest’ultima; la Colombia, che già aveva richiamato il suo ambasciatore in Israele (come anche Giordania, Bahrain, Turchia, Honduras, Cile, Belize, Brasile, Sudafrica e Ciad) ha deciso ieri di rompere del tutto le relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico, analogamente a quanto fatto da Belize e Bolivia.
Nel frattempo, le milizie del gruppo bahreinita filo-iraniano Saria Al-Ashtar hanno rivendicato un attacco sulla sede della Trucknet a Eilat, che trasporta petrolio dai Paesi arabi a Israele, sostenendo che i loro droni Samad hanno colpito l’obiettivo. Si tratta della loro prima attività dal 2017. Allo stesso tempo, le forze della resistenza irachena hanno pubblicato un analogo video rivendicando il lancio di vari missili da crociera su Tel Aviv e Be’er Sheva. (JC)
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