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Il “secolo turco” e l’indipendenza energetica: Akkuyu è un punto di svolta

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La Turchia ha anche il suo nucleare: la centrale di Akkuyu ha ricevuto il primo carico di combustibile; a pieno regime, potrà arrivare a fornire il 10% dell’elettricità di cui ha bisogno il paese, senza dimenticare le ricadute benefiche per la ricerca e l’ambiente.

Il “secolo turco”, come lo definisce l’attuale presidente Erdoğan, non può prescindere dalla sicurezza energetica, conditio sine qua non per governare una popolazione numerosa e in crescita, come la sua industria, in parallelo a una nuova politica di potenza nel Mediterraneo allargato, certificata dall’essere diventata crocevia degli idrocarburi.

In questo disegno, che tiene insieme la geopolitica e una visione ordinata di società, in cui la religione ha chiaramente un ruolo non secondario e la Repubblica, che compie 100 anni una sua autorità, la centrale nucleare di Akkuyu è un tassello chiave. Sicurezza energetica ovvero stabilità sociale. In attesa di quelle che tutti definiscono “elezioni critiche”.

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