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I capannoni di Amazon

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«Oggi a Cesena (30 novembre, ndr) il primo meeting europeo sul patrimonio architettonico “dissonante”, curioso aggettivo per dire “fascista”», ha scritto nella sua Preghiera Camillo Langone. «Se ho capito bene (…) non si parlerà di abbattere edifici razionalisti ma di osservarli recitando gli slogan irrazionalisti del presente: inclusività, interculturalità, sostenibilità». «(…) E però l’iniziativa – prosegue Langone su Il Fogliomi ha suscitato una domanda: quale potrebbe essere l’architettura dissonante odierna? Io direi i capannoni Amazon. (…) I capannoni Amazon trasmettono desertificazione commerciale dei centri storici e condizioni insopportabili di lavoro. (…) Tutto molto dissonante e molto contemporaneo. Mentre architetti e assessori sono occupati ad ascoltare le dissonanze di un secolo fa».

In Sorry we missed you (2019) Ken Loach mostra la verità su Amazon. Il Ventennio è fatto di vere sperimentazioni urbanistiche (penso al Campo di Marte), anticipando il dibattito forma/funzione. L’architettura del Boom è più povera ed emergenziale, per un’Italia sconfitta.

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