Il Tazebao – Non si ferma la crescita quantitativa e qualitativa dei BRICS dopo il vertice di Kazan del 22 ottobre il quale, se ha smentito le previsioni di alcuni analisti circa l’adozione di una moneta comune, continua tuttavia a lavorare per istituire strutture parallele rispetto al dollaro onde prepararsi alla fine sempre più prossima di questa valuta; si decise, in quella sede, di non accettare per il momento altri membri, preferendo consolidare lo spazio allargatosi già esistente e dare tempo e modo ai nuovi arrivati di integrarsi e “mettersi al passo” coi già presenti. Si predilige così la formula del partenariato, e già la Bielorussia ne usufruisce ufficialmente. Il Kazakistan è già stato invitato e l’Uganda, come anche l’Algeria (che doveva entrare a pieno titolo nei BRICS) hanno espresso il desiderio di accedere a questa formula. Un primo risultato nell’ambito di questo contenitore è stato il collegamento del sistema di pagamento russo Mir all’analogo iraniano Shetab, che permetterà ai cittadini dell’Iran di prelevare contanti dagli sportelli bancomat in tutta la Russia; nella seconda fase i turisti russi potranno utilizzare le carte Mir in tutto l’Iran, e nella terza gli iraniani potranno effettuare gli acquisti con la Shetab nei negozi russi. Dal 2023, con la firma di vari accordi sull’integrazione dei sistemi di pagamento, anche l’Egitto, la Mongolia, l’India, lo Sri Lanka, l’Indonesia e le Mauritius hanno mostrato interesse verso il Mir. Frattanto, a Riad è in corso il vertice dei Paesi islamici, che ha visto uno storico incontro tra Assad e Bin Salman, con Erdoğan che ha lasciato la sala mentre il primo iniziava il suo intervento. Tante contraddizioni ancora operano, e la loro soluzione è letteralmente una corsa contro il tempo. Ma è già un segnale importante che vi sia chi lavora per risolverle o quantomeno attenuarle. (JC)
Crisi politiche e governative da est a ovest: come iniziano a cambiare le carte in tavola. Il Tazebao del giorno
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