Firenze e la Bellezza

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Dopo l’evento del 22 maggio “Firenze Campo di Marte: lo stadio, la comunità, l’occasione perduta” alla libreria L’Ora Blu, Il Tazebao pubblica tutti gli interventi.
«La nostra Bellezza viene da lontano, era al centro del progetto politico dei Medici. Politica, Consenso, Ricchezza, Sociabilità, Sogno. Lo Stadio entra nella città nel periodo in cui compaiono la Manifattura Tabacchi e il Teatro Puccini, la Filarrocca e la Guerrina, le Officine Galilei e la Aermacchi».

di Francesco Borgognoni

Il documentario “Firenze allo specchio” – lo facemmo nel 1992, nelle more di una attività politica, splendidamente frenetica – ci venne particolarmente bene. In una delle scene finali, allo Stadio, il vento fischiava attraverso la ringhiera delle scale elicoidali. Era un documentario sulla bellezza di Firenze e si chiudeva con le riprese della Sinagoga in Santa Croce, lo Stadio ed il caos del traffico a Porta a Prato.

Volevamo sottolineare che la contemporaneità non necessariamente è decadenza e che nella storia della città vi sono stati momenti alti in cui la politica ha saputo interpretare bene il mandato che la tradizione di Firenze le consegnava.

Quando si era ragazzi, non infrequentemente udivamo l’espressione “noi di dentro le mura”. Bene, io penso che la potremmo fare nostra, utilizzandola come strumento simbolico. Non perché in un meccanismo da strapaese vogliamo inventarci frontiere territoriali, ma perché vogliamo vederci il landmark di un territorio abitato da chi ama la Bellezza e ne riconosce la funzione.

La Bellezza, la nostra Bellezza viene da lontano, era al centro del progetto politico dei Medici. Politica, Consenso, Ricchezza, Sociabilità, Sogno. Lo Stadio entra nella città nel periodo in cui compaiono la Manifattura Tabacchi e il Teatro Puccini, la Filarrocca e la Guerrina, le Officine Galilei e la Aermacchi. Insieme al prodigio dei prodigi, la stazione di Santa Maria Novella. Lo scempio che se ne è fatto ancora non ha distrutto l’incanto degli affreschi di Rosai…

Il gran parlare sullo Stadio – ché definirlo dibattito mi sembra troppo generoso – risveglia la nostra stanca attenzione su quello che poteva essere e non è e non è stato. Ancora una volta su una occasione non colta, differentemente da chi le occasioni, addirittura, se le procurava.

Gli altri interventi
  1. Il modello Airbnb e la città senza cittadini (Lorenzo Villani)
  2. Finis Florentiae (Gianni Bonini)
  3. Il turismo di massa mette in discussione la nostra civiltà. La nostra sfida dev’essere radicale (Lorenzo Somigli)

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