Extra! Extra! Completata la liberazione della regione di Kursk. Gerasimov: «Con noi l’esercito nordcoreano»

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Il Tazebao – Il 26 aprile 2025 è una delle tante date che si collocherà, verosimilmente e a buon titolo, nel pantheon degli eventi più importanti della storia contemporanea. In un subitaneo annuncio da parte del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il mondo viene informato che dopo otto mesi e venti giorni l’intero territorio dell’oblast’ di Kursk è stato liberato dall’invasione ucraina: dopo Oleshnya, è infatti caduta l’ultima roccaforte delle truppe di Kiev nell’area: l’insediamento di Gornal, recuperato, con un simbolismo di cui tener conto all’indomani della Pasqua dal giorno comune a cattolici e ortodossi, dopo l’importante liberazione del monastero locale, dentro cui si erano trincerati gli ultimi rimasugli delle suddette. Dal campo però informano che alcune sacche isolate di resistenza permangono in alcune gole e burroni lungo il confine e che soprattutto si pone l’urgenza di creare un’ampia zona cuscinetto nella regione di Sumy e soprattutto nell’area di Yunakovka e altri insediamenti tra le due regioni e i due Paesi, onde mettere realmente in sicurezza il territorio. Più importante, tuttavia, un aspetto della comunicazione del Capo di Stato Maggiore dell’esercito russo, Valerij Vasilievič Gerasimov: soldati nordcoreani hanno partecipato alle battaglie di Kurilovka, Sverdlikovo e Sudzha (sarebbero quindi entrati in battaglia dalla metà di febbraio circa) e in altri contesti, sempre nella regione di Kursk, in base all’art. 4 del Trattato di partenariato strategico globale tra RPDC e Federazione Russa. Non solo vari analisti russi, ma la stessa portavoce del Cremlino, Maria Zakharova, ha riconosciuto il loro valore e i loro contributi in quanto «unici alleati scesi realmente in campo al fianco della Russia». E se le congratulazioni degli esperti militari per la qualità degli equipaggiamenti e dell’addestramento si affiancano al recente varo del cacciatorpediniere multiuso Choe Hyon, avvenuto l’altro ieri, si può notare come la Corea del Nord sia decisamente e sempre più lontana dallo stereotipo caricaturale di “Stato fallito” che negli ultimi decenni le è stato cucito addosso, tanto più che ha potuto testare le sue armi e i suoi uomini in un campo di battaglia europeo.

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