Mundus furiosus sive Narratio rerum a mense Aprili, anni 1596 usque ad autumnum anni 1597 tota Europa gestarum, libris tribus comprehensa
Si chiude il mese di agosto, che è stato per Il Tazebao ricco di analisi sull’estero, ché il cervello non va in ferie, la Storia tantomeno, soprattutto adesso. Speriamo sia stata, per tutti, una buona estate, tra ecoansia, salsedine, tormentoni e torpedoni per #lakeComo, golpe di qua e golpe di là. In attesa dell’autunno, caldo, rovente, a fuoco lento, oppure auspicabilmente fresco. “Di doman non v’è certezza”, le premesse non sono buone.
La Turchia è tornata potenza con una proiezione imperiale nel Mediterraneo allargato, il Libano rimane epicentro delle crisi locali e regionali. Sul Libano, oltre a un approfondimento sulla grande tradizione della cooperazione italiana, abbiamo ospitato anche un contributo, tradotto dall’arabo, sulla comunità sciita. Non solo Medioriente e Mediterraneo: anche l’Ungheria, che è un paese critico, cerniera tra le Europae. Ed ecco quindi il discorso di Orbán a Bálványo e i nuovi orizzonti pan-turanici.
Ritornati a casa-base, siamo tornati al caso della città vetrina, devastata dal modello della monocoltura turistica, impoverita nel portafoglio e nello spirito, svenduta. Lo studio delle micro-dinamiche si connette, comunque, alle macro-analisi sulla biopolitica e la geopolitica.
Infine, apriamo uno spiraglio sui Brics che sembrano inaugurare una nuova fase multipolare. Con l’occasione, ricordiamo:
“Bombardate il quartier generale!”
Per Il Tazebao – Lorenzo Somigli
