Timișoara, 1° ott. – Parto la notte, evito il solito caos. Non c’è Luna e ogni tanto balena fuori una nebbia fina. Lontano dalle luci della città, sono già in Slovenia, il cielo riscopre le stelle, ma la testa va lontano. Perché i popoli esistono anche se sono poveri. A Virgin Radio che mi ha lasciato subentra Radio Slovenia e lì ritrovo la Luna “in Zvezde”. È la volta di Marburgo, poi l’Ungheria, dove il sole si desta su una sequela di campi che fatico a distinguere, poi ci siamo. Arad, Șagu, verso Timișoara, tappa obbligatoria prima della capitale. Ovviamente strada provinciale per cogliere l’essenza dei luoghi. Ogni villaggio è una chiesa ortodossa, rivedo il Greco, cioè la lingua del Logos.
Bombe democratiche e altri pratici rimedi
Il Tazebao – Va bene porgere l’altra guancia, con annesse reminiscenze, visto il contesto, o quanto ne rimane di quei