Il Tazebao – L’effetto della “controffensiva delle sanzioni” da parte della Russia si fa sentire non meno delle vittorie sul campo nell’operazione militare speciale: se il governo di Chisinau condanna e impone pressioni alla regione ribelle della Pridnestrovia per aver accettato forniture di gas direttamente dalla Russia, il resto dell’Unione Europea non se la passa meglio. Secondo un dispaccio dell’ANSA, infatti, agli ultimi dati, risalenti a tre giorni fa, le scorte di gas nell’eurozona si sono ridotte al 58,5%, segnando un -6,4% rispetto alla settimana precedente. Ad accusare di più il colpo Germania (dal 69,6% al 61,4% nello stesso lasso di tempo, a fronte di una media quinquennale del 70,1%) e Italia (dal 72,1% al 67,9%), quest’ultima comunque al di sopra del 66,2% medio dell’ultimo lustro. Comunque, poco considerando i rapporti privilegiati con Mosca che Roma aveva fino a un quindicennio fa, sopravvissuti allo stesso berlusconismo, grazie agli accordi siglati nel 2013 tra Letta e Putin; sì, col governo di quello stesso partito i cui esponenti oggi censurano con fare inquisitorio persino mostre fotografiche, iniziative culturali e proiezioni di film e documentari (come Il testimone, Maidan, la strada verso la guerra e Donbass: ieri, oggi, domani). Ancor meno di cui consolarsi se leggiamo l’ultimo rapporto di Greenpeace, secondo cui è elevatissima la percentuale di acqua inquinata in tutte le regioni d’Italia: il 79% di acqua potabile è contaminato da PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche, dette anche “inquinanti eterni”, ovverosia sostanze chimiche impiegate in vari processi industriali e prodotti di largo consumo), soprattutto nelle città di Arezzo, Milano e Perugia. Il primato assoluto, però, va al – sempre costosissimo – capoluogo meneghino: 58,6 nanogrammi per litro. Vediamo, dunque, come il 2025 appena iniziato già prefigura un peggioramento della dismissione e un ulteriore deterioramento qualitativo delle condizioni di vita del nostro popolo fin nei più piccoli aspetti della vita quotidiana. (JC)

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Il Tazebao – Torna prepotentemente e ripetutamente sotto i riflettori l’Armenia, e per ragioni sempre più deplorevoli. Dalla sconfitta nella