Il Tazebao – A quasi il 100% delle schede elettorali scrutinate, la due giorni di elezioni in Russia si conclude con la nuova, schiacciante vittoria di Vladimir Putin, che, al momento, ha conquistato più dell’87% delle preferenze, battendo il suo stesso record del 2018 attestatosi sul 76%. Seguono gli altri tre candidati: Nikolaj Kharitonov (Partito Comunista) al 4%, Vladislav Davankov (Nuova Gente) al 3,82% e Leonid Slutskij (Partito Liberal-Democratico) al 3%, con un’affluenza totale superiore al 74%, un primato nella storia della Russia moderna. Hanno votato anche i nuovi territori incorporati alla Federazione Russa con l’operazione militare speciale in Ucraina: RP di Donetsk, RP di Lugansk e regioni di Zaporožje e Kherson, in cui Putin ha vinto rispettivamente col 95%, il 94%, il 93% e l’88% delle preferenze. Già 12 Paesi hanno inviato le loro congratulazioni al rieletto presidente russo: Venezuela, Cina, Tagikistan, Uzbekistan, Bolivia, Nicaragua, Cuba, Honduras, Repubblica Serba (da non confondersi con la Serbia), Myanmar, RPD di Corea e Vaticano, più la Repubblica Autonoma di Gagauzia in Moldavia. Per contro, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno annunciato di non riconoscere il verdetto elettorale; l’esercito ucraino ha lanciato attacchi con droni sulla regione di Belgorod e alcuni oppositori hanno cercato di incendiare i seggi elettorali e sabotare le votazioni con vari mezzi. Nella stessa giornata di ieri il Ministero della Difesa russo ha ufficializzato la cattura dell’insediamento di Mirnoye, nella regione di Zaporožje. (JC)
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