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Il Tazebao – Non è per l’Halloween che incombe e quelle lapidi non avranno dignità d’Antologia. Sui social girano spaventose sequenze delle tombe dei cimiteri, ingigantiti dalla folle guerra civile tra russi e tra ortodossi, nelle lande sconfinate dell’Ucraina. Non c’è «quiete dei cipressi» ed Ettore qui non avrà «onore di pianti». Ultimo bastione del cristianesimo e paese pivot negli equilibri mondiali, la Russia attira da sempre l’odio e l’ostilità delle potenze di mare, che da secoli cercano di distruggerla favorendo scissioni e rivoluzioni colorate. Prima nel Settecento quando la Svezia, legata naturalmente a Londra da un patto tutto luterano, con la disastrosa sconfitta di Poltava, perde lo status di potenza continentale europea (anche la Scandinavia trae beneficio da un rapporto più amichevole con la Russia); più noti i disastri del corso e dell’austriaco. Il vertice dei Brics, naturalmente a Kazan’, città tatara cioè della Russia asiatica e città della celebre – e veneratissima – Madonna di Kazan’, meriterebbe un’attenzione meno superficiale. Le primavere arabe sono state la prosecuzione nella distruzione di quel mondo un tempo unificato dal Sultano come unica guida politica e religiosa. Le conseguenze della Prima guerra mondiale sono attuali più che mai. Restano solo le potenze non semitiche, Iran e soprattutto Turchia, a contrastare Israele. Entrambe, tra bombe e il solito terrorismo (dove non arriva la finanza arriva il terrorismo), sono sotto attacco, entrambe sanno che in gioco c’è la loro sopravvivenza. Nel frattempo, nella ex quinta potenza mondiale si susseguono crolli, esplosioni (le morti sul lavoro sono una caratteristica del capitalismo politico), allagamenti, perché un trentennio di disamore pesa. Questo è il degrado materiale, ma prima viene quello spirituale, di un paese civilizzatore del mondo. In quel di Pontedera, invece, un buon numero di cittadini è sceso quest’oggi in piazza contro i veleni, dalle discariche al keu, presenti in Valdera. È bene che le persone scendano in piazza per il bene comune, ché il trotzkismo culturale imperante predica l’ambientalismo e poi avvelena. È bene che inizi il disvelamento.

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