Nemmeno le condoglianze! Che rimane della civiltà giudaico-cristiana? Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – In questi due giorni seguiti alla scomparsa di Papa Francesco, la banderuola della “civiltà giudaico-cristiana” è stata fatta a pezzi dagli stessi che l’hanno inalberata fino a ieri per giustificare il sostegno dei governi occidentali allo Stato d’Israele e alle sue politiche. Accade che, mentre da tutto il mondo pervengono alla Santa Sede messaggi di cordoglio e solidarietà per la dipartita del Santo Padre, non solo dall’Occidente ma anche da Paesi socialisti come Cina e Cuba, “socialisteggianti” come il Venezuela e persino da Hamas e Hezbollah ma anche da Iran, Brasile e Russia, Netanyahu non solo si è astenuto dal presentare le proprie condoglianze, ma si è spinto a imporre a tutte le ambasciate israeliane di cancellare quelle formulate a nome loro. Non gli è evidentemente andata giù la posizione sostanzialmente equilibrata di Bergoglio sul conflitto a Gaza, dove, pur non riconoscendo esplicitamente le operazioni israeliane come genocidio (contrariamente alle organizzazioni internazionali affiliate alle Nazioni Unite), ha tuttavia assunto una posizione possibilista relativamente alla “necessità di un’inchiesta onde verificare che siano considerabili tali”. Un affronto evidentemente intollerabile per il governo israeliano, che ha sempre adottato una posizione “o con noi, o contro di noi”, soprattutto dopo il 7 ottobre 2023 e ancor più dopo la sostanziale sconfitta delle sue campagne in Palestina e in Libano, che cerca di coprire con la prolungata invasione e occupazione del Golan siriano. Non un affidabile biglietto da visita per un Paese che voglia uscire dall’isolamento internazionale determinato dall’unanime condanna delle sue azioni. (JC)

 

 

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