Messaggio ai fratelli russi in occasione dell’80esimo anniversario della Vittoria

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Si avvicina l’ottantesimo anniversario della Vittoria e, in questo giorno segnato dal ricordo della Strage di Odessa (11 anni fa), vogliamo ribadire l’amicizia con il popolo russo, al quale ci lega un sentimento profondo. Questo il nostro messaggio, che si può sottoscrivere.
I russi ci scrivono: “Grazie, italiani”. ASI Cuba Umbria: “Senza i sovietici nulla sarebbe stato uguale”.

Firenze, 2 mag. – La nostra generazione ha il compito politico di rilanciare e, in alcuni casi, ricostruire i rapporti internazionali dell’Italia: con la Russia, con l’Iran, con la Cina. Per un’Italia centro del Mediterraneo, globale, ponte verso l’Africa e il Medio Oriente, interlocutore di pace con tutti, terminale logistico – e non solo – dell’Europa che, senza la cultura italiana, semplicemente non esisterebbe. Ma gli indirizzi negli affari esteri possono mutare solo e soltanto con un profondo cambiamento sociale, di cui avvertiamo le prime scosse. Nostro compito, adesso, è seminare quante più contraddizioni possibile e unificare le lotte, nel rispetto delle singolarità.

La Russia cambia il mondo e noi abbiamo molto sbagliato. Non abbiamo aiutato la Russia negli anni ’90, quando più aveva bisogno. Non abbiamo capito il pericolo del nazionalismo ucraino e lo diciamo con forza in questo giorno, undicesimo anniversario della Strage di Odessa (2 maggio 2014). Non abbiamo compreso, in tempo, la rilevanza del tentativo di Papa Ratzinger di riavvicinarsi agli Ortodossi. Forse avrebbe evitato la guerra.

Ma torneremo a cooperare, vivere insieme, a conoscerci, ad amarci con sincerità e rispetto: troppo forte è il legame tra Russia e Italia.

Cosa spinge Dostoevskij a venire a Firenze e a scrivere il suo libro immortale? È morto da poco lo scultore georgiano, Zurab Tsereteli, che ha realizzato la statua del grande Gogol’ a Villa Borghese a Roma. A Roma Gogol’ scrive il suo capolavoro: Le anime morte, che ci parla molto dello squallore del tempo che stiamo vivendo e del potere che vorrebbe controllarci.

E non è di un italiano il quadro – la Madonna Sistina di Raffaello – che, disperatamente, il compagno Stalin fece cercare e ritrovare a Dresda (e restaurare e salvare)? E non è la trascendenza del Padre Dante (celebre la traduzione di Michail Lozinskij) ad affascinare tanti grandi russi, da Puškin a padre Florenskij? Qualcosa di forte e di magico e di inspiegabile ci lega.

Con il massimo rispetto e infinita gratitudine celebriamo i caduti per la nostra libertà, così minacciata oggi, e tra loro i fratelli russi, tanti dei quali hanno combattuto nella Penisola italiana per la nostra liberazione. Non questo, forse non il prossimo – l’ottantunesimo –, ma forse l’ottantaduesimo anniversario sarà diverso. Molto diverso da oggi. Ne siamo convinti ogni giorno di più. Lavoriamo perché tutto cambi.

Hanno aderito le seguenti organizzazioni/canali informativi

Il Tazebao

Korean Friendship Association

Socialismo Italico

ASI Cuba Umbria

Vento dell’Est

Fronte della Primavera Triestina

I promotori

Lorenzo Somigli
Jean-Claude Martini
Giovanni Amicarella

Tra firmatari

Roberto Bagattini

Marcello Bartoli

Serena Bartolucci

Antonio Bellizzi di San Lorenzo 

Stefano Bonilauri

Giampiero Braida

Andrea Chiarantini 

Fabio Faina

Sauro Giorgi

Valeri Karpov

Francesco Pedrazzini

Andrea Profili

Claudio Tongiani

(In aggiornamento)

Per sottoscrivere o inviare un commento: redazione@iltazebao.com

Alcune riflessioni

Valeri: “Che parole meravigliose dagli amici italiani! Io e i miei amici ci iscriviamo alla tua meravigliosa lettera!”

Ivan: “Grazie mille, commosso e grato! Il mondo multipolare è già qui, l’ex grande G7 non ha saputo tutelare gli interessi della maggioranza dei paesi. La posizione geografica e geopolitica particolarmente vantaggiosa dell’Italia offre grandi prospettive. Sono completamente d’accordo e condivido il vostro articolo. Grazie”.

ASI Cuba Umbria: “L’Associazione di Solidarietà Internazionalista AsiCuba riconosce l’apporto decisivo alla sconfitta del mostro nazi-fascista offerto dal popolo sovietico, a prezzo di enorme sofferenza e perdite umane. Senza i sovietici nulla sarebbe stato uguale. In un oscuro momento della storia europea, in cui il potere nero sembra riappropriarsi del continente, quando si tenta una falsificazione della storia e della realtà attuale, quando si tenta di intimidire gli antifascisti, noi dichiariamo la nostra gratitudine al popolo sovietico e alle migliaia di sovietici che combatterono in Italia insieme ai nostri partigiani. Contro una Europa traditrice, noi siamo con i russi, a Mosca, nella grande sfilata, nell’ottantesimo della Vittoria”.

Andrea: “La grande cultura russa dell’800 e del ‘900 ha allargato la visione del mondo e del cosmo in senso laico e progressista”.

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