Il Tazebao – Giorni dai messaggi contraddittori. Forse. O magari sono più chiari di quello che possono sembrare e indicano più nitidamente verso che direzione si avvia la conflagrazione prossima ventura per il futuro assetto del mondo: il bailamme scatenato dal New York Times e da Bloomberg e Le Figaro che gli hanno dato manforte si è alfine diradato con la conferma ufficiale, da parte del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli USA, John Kirby, del permesso americano all’Ucraina per l’uso di armi a lungo raggio sull’entroterra della Federazione Russa. Il che, assieme alle nuove parole del ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, che non esclude l’invio di truppe transalpine in Ucraina, evidentemente non pago di aver esortato a continuare a colpire la Russia nonostante l’evidente successo del test del nuovo missile Orešnik, che potrebbe raggiungere Parigi in un quarto d’ora, completa finalmente il quadro sulle reali intenzioni e priorità di Stati Uniti e Unione Europea. Ieri l’Assemblea parlamentare della NATO ha approvato una risoluzione per proporre la fornitura a Kiev di missili con una gittata fino a 5.500 km. In Medio Oriente, infatti, nei circoli stessi del governo israeliano si ammette che Netanyahu è stato “costretto” ad accettare il cessate il fuoco, nonostante le precedenti promesse di “combattere fino all’annientamento di Hezbollah”. Poche ore dopo una salva di droni e razzi di quest’ultimo su diverse zone di Israele, tra cui Haifa e Kiryat Shmona, la tregua sottoscritta prevede il ritiro simultaneo delle IDF dal sud del Libano e di Hezbollah a nord del Litani, con la zona mediana che verrà presidiata dall’esercito libanese. Gli sfollati locali hanno subito iniziato in massa il ritorno a casa, contrariamente a quelli del nord di Israele e incuranti degli avvertimenti delle truppe israeliane che continuano tuttavia a sparare e intimidire residenti a Khiam. Si riporta che anche Hamas si sia dichiarato favorevole a un analogo cessate il fuoco. E l’Italia? In una zona dove tradizionalmente ha svolto un ruolo centrale nelle trattative e nelle mediazioni, è troppo impegnata a litigare sul canone RAI per far sentire la propria voce e il proprio peso. Sic transit gloria mundi? (JC)

Il Primo Ministro della Malaysia in Italia incontra le autorità islamiche
Il Primo Ministro della Malaysia, Anwar Ibrahim, ha ricevuto una delegazione rappresentativa dell’Islam Italiano guidata dal segretario generale del Centro