Il Tazebao – Al momento in cui prendono forma queste righe, si è da poco conclusa (almeno, pare) l’ondata di missili lanciati dall’Iran su Israele, nella seconda risposta dopo quella di aprile e che adesso ha riguardato la vendetta per l’assassinio di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e Abbas Nilforoushan. Le sirene sono suonate in tutta Israele, mentre l’80% dei missili lanciati, tra i 250 e gli oltre 400 secondo le stime di ambedue le parti, ha colpito gli obiettivi, principalmente basi aeree e piattaforme offshore ma anche 20 jet F-35 e vari carri armati. Le sparatorie a Jaffa e Tel Aviv sono sembrate un’anticipazione per il tempismo praticamente perfetto con cui hanno anticipato la rappresaglia da Teheran (e da Isfahan, da dove è partita gran parte dei missili, balistici e ipersonici) che si è concentrata soprattutto sulla capitale dello Stato ebraico; Hezbollah, per parte sua, ha colpito l’insediamento di Kiryat Shmona. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica ha ammonito Israele a non rispondere a sua volta, per non affrontare una reazione ancor più dura. Intanto si celebra in tutto l’Iran, in tutta la Palestina e persino a Beirut, aspettando la conta ufficiale dei danni inflitti, ma potendo già cominciare da quelli politici e d’immagine: l’Iron Dome ha fatto completamente fiasco. (JC)

Trump torna nel Regno Unito, ma le acque tra le due sponde dell’Atlantico sono parecchio più fredde che nel 2019. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – A pochi giorni dall’enorme manifestazione ultraconservatrice a Londra, le cui stime “meno ufficiali” accompagnate alle riprese girate