Il Tazebao – Il 28 settembre, Hezbollah ha alfine annunciato ufficialmente l’uccisione del suo leader storico Hassan Nasrallah nei bombardamenti del giorno prima su Beirut, in cui peraltro sono stati eliminati altri suoi dirigenti e il comandante della forze speciali Quds dei Pasdaran iraniani in Libano, Abbas Nilforoushan. E, mentre viene ucciso anche il capo di Hamas in Libano e mentre, nello stesso Iran, centinaia di cittadini si sono radunati sotto la sede del Consiglio di Sicurezza di Teheran in protesta contro le ultime dichiarazioni di Pezeshkian (il quale si è fidato delle promesse di UE e USA sul cessate il fuoco in cambio della procrastinazione della risposta all’uccisione di Ismail Haniyeh il 31 luglio), Hezbollah procede a riorganizzarsi: tra i due papabili nomi indicati alla successione di Nasrallah, Al Arabiya riferisce che la scelta sia caduta su Hashem Safieddine, cugino di quest’ultimo, seppure Hezbollah non abbia ancora emesso alcun comunicato ufficiale a riguardo. Merita comunque specificare che, al netto della propaganda israeliana (che già cantava vittoria nel 1992 dopo l’eliminazione del fondatore di Hezbollah, Abbas al-Mousawi), l’organizzazione sciita è orizzontale: i comandanti sono al tempo stesso combattenti, pertanto se ne formano in continuazione. Hezbollah è tutt’altro che “liquidata” e continua ad attaccare Israele, assieme alle milizie irachene e yemenite, laddove l’Iran potrebbe presto inviare un contingente di Pasdaran nel sud del Paese dei cedri e la prima ha siglato un accordo di alleanza ufficiale con Hamas. (JC)
Israele si vendica sull’UNIFIL e sui campi profughi mentre Hezbollah «trasforma Haifa in una nuova Kiryat Shmona». Il Tazebao del giorno
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