Il Tazebao – Dopo i due test del 18 settembre, che hanno visto il collaudo del nuovo missile balistico Hwasongpho-11-Da-4.5 e di un missile da crociera strategico perfezionato, arrivano da Pyongyang vari resoconti sulle esercitazioni che Stati Uniti e Corea del Sud continuano a condurre nei pressi del confine marittimo della RPDC. Da giugno a oggi, i B-1B americani sorvolano i cieli della penisola coreana, mentre la portaerei nucleare Theodore Roosevelt ha fatto recentemente il suo ingresso nel porto di Pusan. È stato persino ritirato fuori il “Comando ONU”, un’organizzazione in realtà sotto il controllo degli Stati Uniti che servì per giustificare, agli occhi della comunità internazionale, il mantenimento dell’occupazione della parte settentrionale della Corea. Mentre l’Esercito Popolare continua e intensifica i suoi addestramenti e Kim Jong Un visita e coordina i vari stabilimenti produttivi e i test di droni e MLRS, ieri il viceministro della Difesa, Kim Kang Il, ha affermato che «ora che l’impiego non annunciato di risorse strategiche da parte loro [degli americani] è diventato un’abitudine irrimediabile, dovranno…essere sicuramente elaborati nuovi metodi per aumentare la seria preoccupazione per la sicurezza del territorio degli Stati Uniti» e che «Possiamo esaminare tali nuovi piani d’azione in qualsiasi momento e metterli in atto». Merita notare che Pyongyang è l’unica che mette apertamente nel mirino gli Stati Uniti continentali. E mentre lo scontro tra blocchi va dunque approfondendosi, l’Italia è stretta nel mezzo, tra avvelenamenti di 007 ad Hammamet e un problema di risorse energetiche che, dopo la rappresaglia iraniana di ieri (che ha colpito, tra l’altro, un impianto del gas ad Ashkelon), minacciano sempre più la sua tenuta economica. (JC)
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