“La voce di chi non abbandona Firenze”. C’è un nuovo giornale in città

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Il TazebaoSono giovani, amano la città in cui sono nati, fanno informazione: è nato il giornale online La Firenze che vorrei e a dirigerlo è Lorenzo Somigli, giornalista fiorentino, insieme a una squadra giovane e volitiva. Il battesimo pubblico si è svolto nell’ultimo giorno di marzo, presso la Sala Macconi di Palazzo Vecchio, a voler rimarcare la forte attenzione alla città e alle sue istituzioni.

Hanno parlato Lorenzo Somigli e Jean-Claude Martini, collaboratore della redazione, i consiglieri della Lista civica Eike Schmidt (Bambagioni, Sabatini, Schmidt), Alessandro Busà, collaboratore della sezione urbanistica, e Luca Santarelli, consigliere comunale del Gruppo Misto in quota Noi Moderati.

Paolo Bambagioni, già sindaco di Signa, ha aperto la conferenza festeggiando la nascita di una nuova iniziativa editoriale che funga “da stimolo per i lettori”, con la speranza di far tornare Firenze “un centro internazionale di produzione e ricerca”. Il titolo è una rappresentazione dello “spirito di squadra”, portatore di un “messaggio positivo”.

Leggendo alcuni passaggi del manifesto de La Firenze che vorrei, Alessandro Busà ha dichiarato di mettere a disposizione le sue ricerche e le conoscenze urbanistiche, necessarie per poter “attaccare” quelle “scelte scellerate” contraddistinte da “stili post-moderni” che hanno rovinato l’organicità visuale di Firenze.

“Leggere in modo critico i fatti di ogni giorno, cogliendone le dinamiche profonde”. Con queste parole, invece, Jean-Claude Martini ha illustrato il suo ruolo e il suo compito. Firenze dovrebbe tornare a essere “una città attrattiva per investimenti”, dove si possa “trovare il lavoro e vivere”.

“Non servono fazioni ma analisi del reale”. Così Massimo Sabatini, consigliere di minoranza, che ha voluto elogiare giovani “determinati, liberi, oggettivi, coerenti e volenterosi”.

Luca Santarelli, dal canto suo, ha ripreso le parole di Sua Santità Papa Francesco, ovvero che l’ideologia è “avversaria della crescita e della maturità individuale e comunitaria”. Il neonato quotidiano è un “segno di indipendenza” ed è positivo che “sia diretto da giovani”.

L’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha espresso i suoi auguri al quotidiano. “La Firenze che vorrei – ha sottolineato l’ex direttore degli Uffizi – porta idee concrete e include tutti i punti di vista. Il nuovo giornale è la voce dei giovani che non hanno abbandonato Firenze”.

Lorenzo Somigli ha ripreso il tema della “dismissione”, che colpisce editoria e imprese. Il formato che si propone La Firenze che vorrei è “sintetico e pulito”, riprendendo “il giornalismo anglosassone”. Il “confronto interreligioso” è qualcosa su cui investire per riproporre Firenze “come città della pace”.

Eike Schmidt ha condiviso, inoltre, il suo progetto di sperimentare a Firenze “la pratica delle assemblee di quartiere”, che possano funzionare da “consigli collegiali in funzione approvativa o critica delle decisioni dell’amministrazione comunale”.

Un grande applauso da parte del pubblico ha chiuso la conferenza.

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