Il Tazebao – Come un fulmine a ciel sereno, un servizio del TG3 di ieri ha effettuato un approfondimento sulla situazione degli affitti brevi a Siena, città non meno turistica delle altre egualmente rinomate in Toscana per i flussi di visitatori italiani e stranieri, e soprattutto non meno asfissiata dalle logiche mercantilistiche e “mordi e fuggi” che già attanagliano Firenze e di cui Il Tazebao ha dato conto. Emerge, quindi, che secondo Airbnb vi sarebbero 1.450 strutture, ma che al Comune ne risulterebbero “solo” 900: un boom comunque iniziato di pari passo col periodo Covid, che rispetto a prima del 2020 ha visto un aumento del 94% delle locazioni turistiche. Come a Firenze, dunque, lo sguardo si concentra unilateralmente sul turista, trascurando i compatrioti, ovverosia i lavoratori, se ancora ci sono, e gli studenti fuorisede. A Siena studiano 19.000 persone, e i costi di un alloggio per un fuorisede non scendono sotto i 350 euro al mese. Una cifra per molti inaccessibile e che ha ravvivato in città le proteste contro i B&B e le dinamiche di privilegio a beneficio di un turismo peraltro selvaggio e privo di qualsivoglia regolamentazione. In tutto ciò, l’amministrazione di centro-destra confermata alle elezioni dell’anno scorso mette al centro la questione della rimozione o meno delle key box, con l’annoso pretesto del “decoro” e della “sicurezza”, spostando ancora una volta il problema sul dettaglio e sull’effetto anziché sulla causa. (JC)
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