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Israele avanza verso Rafah e Jabalia, mentre Spagna, Irlanda e Norvegia riconoscono la Palestina. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – La giornata di ieri ha segnato una nuova piccola, ma non ininfluente, svolta nel conflitto in Palestina: mentre l’esercito israeliano, dopo aver provocato una schermaglia alla frontiera con l’Egitto che ha lasciato morto un soldato egiziano, avrebbe raggiunto il centro della città di Rafah ampliando al contempo la sua zona di controllo verso Jabalia (a ovest di Gaza), continua a inasprirsi il suo isolamento internazionale. La Spagna, seguita dalla Norvegia e dall’Irlanda, ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina, già membro osservatore delle Nazioni Unite. Ciò ha causato frizioni con Tel Aviv, che ha convocato l’ambasciatore di Madrid per “chiarimenti” e ha, com’era ovvio, condannato tale azione del governo di Pedro Sánchez. Tale riconoscimento è un gesto simbolico che però difficilmente cambierà gli equilibri, come ha spiegato Silvia Ferabolli, dottoressa in politica e studi internazionali presso la Scuola di Studi Orientali e Africani di Londra, a Sputnik News: a suo dire, poiché quella palestinese è una causa che mobilita a livello internazionale, certi governi tentano di farsene portavoce per dare a vedere di mantenere politiche “indipendenti” sfruttando anche la propria marginalità nel sistema. Sicuramente però, per l’immagine di Israele e per la sua propaganda interna è un altro duro colpo, dopo la rottura delle relazioni diplomatiche da parte di altri Paesi, di cui abbiamo già accennato nelle settimane precedenti. (JC)

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