Israele arresta attivisti stranieri ed europarlamentari in acque internazionali. Diritto internazionale, se ci sei batti un colpo. Il Tazebao del giorno

Bandiera di Israele Muro del Pianto
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Il Tazebao – Fa scalpore, anzi, non ne ha fatto abbastanza, la notizia dell’arresto in acque internazionali, da parte delle autorità israeliane, dell’equipaggio e dei passeggeri della nave Madleen (così chiamata in onore dell’unica pescatrice di Gaza ai tempi in cui fu varata, nel 2010) salpata da Catania in rotta verso Gaza per documentare la situazione e portare aiuti umanitari: 12 persone in tutto. Nonostante sia l’arrivo che il carico della nave, parte della Freedom Flotilla Coalition, fossero stati loro regolarmente annunciati (come testimoniato dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese, che ha tenuto i contatti telefonici diretti col capitano della nave e coi soldati) le truppe alle loro dipendenze hanno circondato e preso possesso della nave, arrestando tutti gli attivisti ivi presenti, tra cui figurano nientepopodimeno che Greta Thunberg, subito ripartita verso il suo Paese, e l’europarlamentare Rima Hassan eletta con La France Insoumise. Immediate le condanne internazionali da parte di Iran, Turchia, Spagna e ONU, nonché di un gruppo di sinistra al Parlamento Europeo e una timida e vaga condanna proveniente dalla Svezia, di cui Greta Thunberg è cittadina (a riprova di come si può cadere in disgrazia molto rapidamente nei circuiti del mainstream se non si segue sempre e comunque la linea: anche Patrick Zaki ne sa qualcosa). La Francia si è limitata a chiedere il rimpatrio immediato dei suoi 6 cittadini detenuti. Si è espressa in termini durissimi anche Hamas, che ha parlato di «un atto di pirateria» e ha solidarizzato ed elogiato il coraggio degli attivisti, descritti come «voce viva della coscienza dell’umanità contro l’occupazione fascista» della Palestina. Questi ultimi hanno peraltro specificato che, durante l’incursione, dei droni israeliani avrebbero sganciato una sostanza chimica bianca finora non identificata sulla nave. Solidarietà e condanna anche da parte di altri movimenti della resistenza palestinese, come il Movimento per il Jihad Islamico e il Movimento dei Mujaheddin, mentre gli abitanti di Gaza hanno realizzato un’opera d’arte sulla sabbia col logo della nave in segno di ringraziamento. Silenzio totale, invece, dall’Europarlamento e dal resto della cosiddetta “comunità internazionale”, in barba a ogni legge, diritto e normativa che si applicano ormai spudoratamente soltanto contro chi è esterno al Washington Consensus e al “giardino fiorito” europeo: che sia piuttosto un tacito appoggio alla manovra israeliana per aiutare Tel Aviv a coprire l’umiliazione delle tonnellate di documenti segreti trafugati dall’intelligence iraniana? (JC)

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