Contraddizioni nei e dai BRICS: gli yemeniti di Socotra lottano contro la penetrazione emiratina. Il Tazebao del giorno

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Il TazebaoNon solo Ansarallah. Lo Yemen post-2015, travagliato da una guerra civile ormai decennale e comunque in prima linea nella lotta a sostegno concreto e in armi della Palestina, è scosso da un’altra serie di eventi che non uguale risonanza hanno nello spazio mediatico estero e in particolar modo occidentale: la tenace opposizione della popolazione dell’isola di Socotra alle ingerenze e alle penetrazioni degli Emirati Arabi Uniti, pur membri dei BRICS dal Capodanno 2024. Essa, controllata dal Consiglio di Transizione del Sud, che include anche forze nominalmente “nostalgiche” del socialismo ai tempi dello Yemen del Sud ma oggi filo-saudite, ha lasciato di fatto via libera alle società emiratine come la Eastern Triangle Holding Company per lo sfruttamento delle risorse e della ricchezza dell’isola. La lotta della popolazione locale è guidata dai lavoratori aeroportuali, ma oltre all’opposizione alla cessione dell’aeroporto alla holding di Abu Dhabi si denunciano anche l’aumento dei prezzi e gli investimenti nei porti e nelle altre infrastrutture strategiche, copertura per la crescente influenza militare e strategica degli Emirati in quest’area dalla sensibilità anche geopolitica. La feroce repressione delle autorità del Consiglio di Transizione si è accompagnata all’accoglienza, nella base militare dell’arcipelago di Abd al-Kuri, gestita congiuntamente da Emirati Arabi, Israele, Arabia Saudita e probabilmente anche Stati Uniti, di 100 jihadisti africani giunti per fare da “manodopera” nelle operazioni militari previste e ipotetiche contro il governo di Sana’a. (JC)

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