La cartolina geopolitica di Lorenzo Somigli per “Portaci in Europa”, il podcast di Dario Baldi.
Senza geopolitica è difficile leggere il nostro tempo. Il vento conservatore c’è, cambiare maggioranza in Europa non è ancora scontato. La Grecia di Mitsotakis, infatti, ha una funzione strategica e infatti ha ricevuto finanziamenti e armi, anche per contenere Ankara, la Spagna è più lontana dal teatro delle operazioni belliche. E poi – bisogna ammetterlo – Sanchez si è dimostrato abile sia in campagna elettorale sia nel governo, contenendo gli effetti della crisi energetica. Da seguire le elezioni in Polonia, il cui governo conservatore, atlantista e severissimo sui diritti, è da modello per gli altri, Meloni inclusa; non solo, la Polonia. Rispetto alle elezioni del 2019, la fiammata populista si è fatta fiammella, anzi il populismo, con le sue richieste di protezione, è si è dimostrato – non lo dico io ma il Financial Times – funzionale all’establishment che diceva di voler ribaltare. Incidentalmente, e chiudo, i tassi aumentano ancora… e noi siamo più poveri.
Link alla puntata: L’estate prima delle europee: tra Spagna e cinque stelle