Il Tazebao – Alla vigilia delle elezioni europee tornano a farsi sentire gli agricoltori, in protesta contro l’aumento dei prezzi di gas, elettricità e GNL e contro le normative europee sui prodotti alimentari. Dalla tarda mattinata del 3 giugno, relazionano varie fonti come AFP, La Dépêche e RT en France, decine di trattori hanno bloccato la circolazione sulla A9 tra Montpellier e Barcellona, presidiando la frontiera giorno e notte con la solidarietà dei colleghi spagnoli, che hanno portato loro viveri e pentole per cucinare. Sono stati, inoltre, “catturati” sette punti di attraversamento transfrontaliero tra i Paesi Baschi e la Catalogna, mentre sull’A63 è stato srotolato un immenso striscione nero su cui si può leggere: «Ici débute la résistance» (“Qui inizia la resistenza”). L’edizione locale basca del giornale Sud-Ouest ha contato 200 trattori che hanno bloccato la strada verso Biriatou. Le rivendicazioni degli agricoltori francesi e spagnoli sono unanimi: si esige l’abrogazione delle tasse sull’energia e non si vuole l’imposizione di norme alimentari non rispettate dai Paesi di esportazione. Una protesta analoga sta avendo luogo al confine tra Polonia e Ucraina: per protestare contro le importazioni di materie prime a basso costo, gli agricoltori polacchi hanno bloccato un valico di frontiera contro l’Ucraina, non permettendo il passaggio ai camion in arrivo da quest’ultima e lasciandone solo cinque all’ora fare il percorso inverso. Questo aggiornamento si inscrive in un contesto di tensioni sempre più aspre tra i due Paesi e anche, in una certa misura, tra i loro popoli, dati i problemi di ordine sociale creati dai profughi ucraini, che le autorità di Kiev, peraltro, puntano a far rientrare in patria per mandarli al fronte nella guerra sempre più disperata che stanno perdendo. (JC)
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