La recensione a “Paesaggi mediterranei” (Samizdat), il nuovo libro di Gianni Bonini.
Querido Gianni… Caro Gianni, da parte del Segretario Generale del CIHEAM Plácido Plaza, non dear perché avrebbe richiamato alla mente i bei tempi andati di una penisola potenza regionale. È una rapsodia certosina quella di “Paesaggi mediterranei” che chiamando a raccolta scritti, appunti di viaggio e inossidabili riflessioni ricompone un portolano di storie, amicizie, personaggi all’insegna di una cittadinanza mediterranea naturalmente policentrica e sovranazionale.
E come rapsodo-protagonista il nostro Gianni, “personaggio mediterraneo” come lo definisce Sébastien Abis (Club Déméter). E alla sua riflessione ci accodiamo essendo il nostro “inclassificabile”. Analista sempre, storico per formazione-vocazione sì ma onnicomprensivo perché la storia non è solo eventi e fatti ma soprattutto longue durée e ancora il Querido è concreto perché manager, in un settore quanto mai strategico, e totus politicus. Mediterraneo appunto.
A completamento di questo arcipelago geo-mnemonico il contributo a Il Tazebao che riprende il filo di “un’altra storia”: la militanza politica a Sinistra e più precisamente nel Manifesto. E per onorare al meglio una lunga storia di impegno politico non poteva mancare Stefania Craxi che ha redatto la prefazione. “Paesaggi mediterranei” è edito da Samizdat, curato da Debora Degl’Innocenti, editato da Emanuela Ceres e arricchito dagli scatti dell’agenzia Fotocronache Germogli.
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