Elezioni locali in Venezuela: Maduro stravince e consolida il potere bolivariano. Il Tazebao del giorno

Il Tazebao – Anche il Venezuela, sia pure a livello locale, figurava tra i Paesi che hanno attraversato in questi giorni delle tornate elettorali. Nonostante però il boicottaggio delle opposizioni, non si sono verificati scenari romeni, ma il processo si è svolto in maniera lineare e pacifica. La grande particolarità di queste elezioni, propedeutiche alla nomina di 285 deputati all’Assemblea Nazionale, 260 rappresentanti dei consigli legislativi statali e dei governatori di tutti gli Stati del Paese, era che si andava al voto anche nella regione, contesa con la Guyana, dell’Esequibo: qui il candidato del Partito Socialista Unito Venezuelano al potere ha ottenuto il 76% (4.720 preferenze), pur con un’affluenza del 31,58%. A livello nazionale, con una partecipazione del 43% circa degli elettori e lo spoglio al 93%, l’alleanza del Gran Polo Patriottico ha ottenuto l’82,68% dei voti (4.553.484) e ha conquistato 23 Stati su 24, con l’unica eccezione di quello occidentale di Cojedes: qui pare infatti averla spuntata Fernando Feo jr., il candidato del nuovo partito Destra Democratica Popolare, «ispirato a idee libertarie, difensore del libero mercato, della famiglia tradizionale e della Proprietà Privata», secondo la sua descrizione su X. Un fatto che contrasta decisamente con le accuse rivolte dall’opposizione estremista circa la “dittatura” e il “regime” e che anzi la scredita ancor più nella sua propaganda circa «l’85% di astensioni». Gli Stati Uniti, intanto, contestano specificamente l’organizzazione di elezioni nell’Esequibo, regione che tutt’ora riconoscono come appartenente alla Guyana. Da parte sua, il Presidente Maduro presenterà presto un progetto di riforma della legge elettorale e un’iniziativa di riforma costituzionale, volti ad ampliare e aggiornare il proprio sistema di voto soprattutto nei circuiti comunali: «Il Venezuela ha bisogno di modernizzare, ampliare e tradurre in realtà il nuovo sistema politico, di costituire il proprio sistema elettorale», ha detto a Sputnik News. (JC)