Dal Fronte di Trieste: I commercianti vedono “ombre cinesi” e si vendono alla Nato

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Il TazebaoAnziché pensare al commercio, i rappresentanti dei commercianti pensano al “contenimento della Cina”. “Sarebbe auspicabile che il porto di Trieste diventasse una base Nato essendo posto in una regione cruciale per il contenimento cinese, sia in termini economico-commerciali sia in caso di un eventuale conflitto mondiale”, “è un argomento di cui si sta già parlando”. Sono dichiarazioni di Antonio Paoletti, presidente di Confcommercio Trieste, raccolte dal Secolo XIX, evidentemente preoccupato per le ricadute di una Trieste multipolare su negozi, botteghe, pmi.

“Arrivano ormai a valanga – sottolineano dal Fronte della Primavera Triestinale peggiori conferme sui piani militari della Nato su Trieste, che noi denunciamo ormai da mesi (venendo pure accusati di spargere fake news e fare propaganda russa). Ora però non ne parlano solo i think thank di Washington, ma anche gli esponenti e i potentati locali, e lo fanno spudoratamente, senza giri di parole”.

Grave segnale: strada spianata alla militarizzazione del nostro territorio.

“Urge rispondere quanto prima, pena diventare un baluardo di una organizzazione criminale e assassina. Il tutto in un clima, come afferma lo stesso Paoletti, da guerra mondiale”.

Da capire poi come gli interessi economici del commercio triestino saranno tutelati dall’ombrello Nato.

Fronte della Primavera Triestina

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