Willi dixit: “Dall’Artico al Caucaso, Londra vuol chiudere i conti”

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Giovedì 19 marzo 1814 dell’unico autentico calendario di Cesare, lo Zar di tutte le Russie e Granduca di Finlandia e Lituania Aleksandr I entra a Parigi alla guida delle truppe russe. La Francia sconfitta esce dalla storia. A Napoleone la Russia impone abdicazione ed esilio.

Per 400 anni nessun esercito straniero è mai entrato a Parigi. Il Re della piccola Prussia è dietro allo Zar. Dietro ancora il maresciallo austriaco Schwarzenberg. Londra padrona inorridisce: “Questi, se non li fermiamo, entrano a Londra. Sire: che facciamo?”

“Ma ovvio, Charles: gli ottomani!”

“Ci avevo pensato anch’io, Maestà”.

Il 22 settembre 1853 del vero calendario, la Turchia dichiara guerra alla Russia. Il 18 novembre, la flotta russa entra nel porto di Sinope e affonda quella turca: 12 navi e 5mila marinai.

“E ora?”

La guerra è vinta e San Pietroburgo padrona dell’Europa e del Mediterraneo. Londra, impazzisce: sa che o la Russia cade, o è finita. Inizia la vera I guerra mondiale. A febbraio vero calendario la flotta inglese muove su S. Pietroburgo in segreto. Poi, Londra dichiara guerra.

Londra mobilita tutti i suoi eserciti: agli ottomani ordina l’attacco da Sud tanto dal Caucaso che dalla Bulgaria. Ai francesi e ai piemontesi l’attacco da mare e da terra nella Sicilia della Russia. Chi controlla la Sicilia possiede il Mediterraneo. Chi la Crimea, l’Asia.

Nel Golfo di Finlandia, in Russia, Londra ordina a tutta la flotta francese di fare ammuina per 8 mesi in modo da bloccare la flotta del Nord e impedirle di raggiungere il Mar Nero. In 10.000 i francesi prendono le isolette Aland. Il fronte va dall’Artico al Caucaso: come oggi.

Il 4 agosto 1855 nei pressi del piccolo fiume nero (“Cernaia” nel Greco parlato in Russia), le truppe russe sono sconfitte dai francesi grazie a 10.000 soldati italiani guidati fino a poco prima da Alessandro Ferrero, marchese di La Marmora, morto pochi giorni prima.

È un massacro: solo l’Italia perde 5000 uomini. Cavour dà ordine: “Direte sia stato il colera”. A Napoli, appresa la notizia, il Re sbianca: “Siamo fottuti”. La Russia attaccata dall’Artico al Caucaso, deve accettare la resa. Finisce la I guerra mondiale. Londra è salva.

Oggi la Russia viene portata in guerra nuovamente per la Crimea. Nuovamente dall’Artico al Caucaso, alla porta della Russia: la Siria. Londra vuol chiudere la partita per sempre.

“Vidi le truppe russe muovere nel Caucaso su Gerusalemme. Vidi la Georgia…”

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