Si riporta di seguito la trascrizione completa dell’intervento dei due autori di “Una piccola marcia” a Controradio.
Lorenzo Somigli: “Il quadernetto “Una piccola marcia” nasce dalla volontà di analizzare per bene ciò che è successo cento anni fa, a partire dalle riflessioni di De Felice e di Gramsci. La Marcia su Roma è un evento che ha segnato la storia d’Italia e quella di tutti noi. Intorno e oltre quel punto di rottura il nostro tentativo di comprendere la contemporaneità. Siamo immersi nel cambiamento e noi sentiamo di dover smuovere le coscienze che si sono assopite in questi quasi tre anni”.
Gianni Bonini: “Dobbiamo uscire dal politicamente corretto e dai giudizi superficiali, oltre i tentativi di rimozione. Nel testo, abbiamo voluto ribaltare certi giudizi semplicistici su un evento che ha segnato la storia d’Italia, una rottura con il sistema liberale, un evento chiave della modernità. Questo non succedeva nemmeno 50 anni fa, in un clima politico molto diverso, se si ripensa alla celebre intervista a De Felice. Siamo tornati indietro rispetto alle riflessioni storiche e politiche di allora!”.
L.S.: “Stanno cambiando i rapporti di forze: ci sono nuovi attori che entrano prepotentemente nella storia. Il 24 febbraio è uno spartiacque, lo vediamo nelle ricadute sui sistemi alimentari ed energetici. Da qui il nostro tentativo di comprendere questi anni così densi. Utilizziamo spesso l’espressione Mundus Furiosus, coniata dagli storici di fine del Cinquecento dopo le nuove rotte geografiche e la perdita di centralità dell’uomo, per registrare i grandi cambiamenti che si intersecano con la scarsità di risorse e con un riassetto interno dei sistemi di potere, che si vede specularmente nelle società asiatiche e occidentali”.
G.B.: “Per comprendere il nostro tempo, dobbiamo uscire dal conformismo. Siamo dentro un profondo scontro di civiltà, uno scontro tra Terra e Mare che richiede chiavi di lettura nuove”.
Fonte: Controradio – “Una piccola marcia” il libro di Gianni Bonini e Lorenzo Somigli (09/12/2022)
