Il Tazebao – Non ha pace “Mama Africa”, che vede coesistere guerre fratricide a mosse per l’indipendenza e la sovranità di vari Paesi, in una nuova ondata di decolonizzazione. Secondo la Reuters, la situazione tra Etiopia ed Eritrea, che già si affrontarono tra il 1998 e il 2000 e che vide vent’anni dopo l’Eritrea sostenere l’Etiopia contro il comune nemico del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray, è di nuovo assai tesa. Nonostante gli accordi di pace definitivi siglati nel 2018, che hanno portato il presidente etiope Abiy Ahmed a vincere il Premio Nobel per la Pace l’anno successivo, si tornano a oliare i cannoni: entrambi i Paesi hanno iniziato la mobilitazione militare, con l’Eritrea che l’ha ufficialmente dichiarata su scala nazionale, mentre l’Etiopia ha schierato le sue truppe lungo tutto il confine con Asmara. I funzionari della regione secessionista del Tigray hanno parlato addirittura di «guerra imminente», adducendo lotte di potere interne, per la precisione una scissione interna al Fronte Popolare riguardante una parte che amministra la regione col beneplacito del governo etiope e un’altra che vi si oppone. La prima avrebbe chiesto il sostegno dell’Etiopia contro i “dissidenti”, questi ultimi negano, invece, ogni legame con l’Eritrea. Sono Addis Abeba e Asmara stessa, la prima non rispondendo, la seconda sminuendo gli allarmi, a voler almeno esteriormente calmare gli animi: tuttavia, già tra febbraio e questo mese si sono notati dei movimenti militari significativi da ambo i lati del confine, confermando detti allarmi anche per bocca dei due ex inviati di USA e UE nella regione, Payton Knopf e Alexander Rondos. Non è evidentemente servito a placare e pacificare definitivamente la situazione l’ingresso dell’Etiopia nei BRICS all’inizio dell’anno scorso… (JC)

Lorenzo Somigli: “Lo sport mondiale è diventato proiezione di guerra” – Sobcor 13.03.2025
Il Tazebao – Anche lo sport mondiale, da messaggero di pace, a proiezione della guerra. “A causa delle decisioni del