Bologna, sfratto Villa Paradiso, Martini (KFA) rincara la dose: “Vittime di censura, ma non ci fermano”

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Dopo la presa di posizione del Socialismo Italico, arriva quella di Jean-Claude Martini, giornalista de Il Tazebao e delegato della Korean Friendship Association, vittima di un caso di censura da parte del Comune di Bologna.

Bologna, 1° feb.Le piazze, evidentemente, fanno ancora paura. È quanto emerge dall’articolo di Repubblica che, forse con un autogol, rilancia, tradotto in italiano, un servizio di Rossiya 1 sulla manifestazione svoltasi ieri a Bologna contro lo sfratto di Villa Paradiso. Un autogol perché ha involontariamente contribuito a dimostrare la differenza di professionalità e aderenza alla verità tra i giornalisti della cosiddetta “democrazia” italiana e quelli della cosiddetta “dittatura” russa. Il reportage di Asya Emelyanova direttamente dal capoluogo felsineo ha avuto il pregio di illustrare in tre minuti tutta la completezza del clima e della situazione che chi non si piega al totalitarismo liberale deve affrontare oggigiorno in Italia. Chi scrive ne ha fatto esperienza in prima persona allorquando, proprio a Bologna e proprio a Villa Paradiso, avrebbe dovuto parlare della storica amicizia tra Corea del Nord e Federazione Russa (il servizio ha infatti menzionato la cosa); vi siamo comunque riusciti lo scorso sabato, pur se altrove nel bolognese. Con ancora negli occhi l’iniziativa del 21 settembre sul Battaglione partigiano d’assalto, la solidarietà al Centro Sociale e Culturale Villa Paradiso, a nome mio e dell’Associazione di amicizia e solidarietà Italia-RPDC (KFA) che rappresento, è quanto mai sentita e incondizionata.

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