“Più che la guerra, dobbiamo capire come evolverà la pace”
In un passaggio del suo intervento all’incontro “Italia-Taiwan, relazioni in divenire”, organizzato dall’Università di Siena e moderato da Matteo Gerlini, Giuseppe Izzo, Vicepresidente della European Chamber of Commerce di Taiwan, si è soffermato sulle potenziali ricadute della guerra in Ucraina sull’industria dei semiconduttori, di cui Taiwan è avanguardia globale.
“Il conflitto è in corso in un’area non avanzata dal punto di vista tecnologico, dunque non c’è un impatto diretto della guerra sulla filiera. Tuttavia, in primo luogo, l’industria dei semiconduttori ha bisogno di molta energia e, come ogni produzione, in modo continuativo: questo è un primo punto potenzialmente critico. Rimane da capire se ci sarà un impatto sui costi, anche a causa dell’iperinflazione. Non è chiaro ancora, inoltre, come la guerra dei dazi andrà avanti, come evolverà, se si fermerà o meno. Da un tavolo a tre Russia-USA-Cina potrebbe scaturire una modifica sui dazi, come contropartita. Fino ad oggi, dalla guerra dei dazi Taiwan usciva vincente: molti ordini tecnologici non andavano più in Cina ma a Taiwan. Più che come evolverà la guerra, dobbiamo cercare di capire come evolverà la pace e l’impatto sulla supply chain”.