Il Tazebao – Dopo il “permesso-anzi-no” da parte degli Stati Uniti sulla possibilità per l’Ucraina di usare gli ATACMS per attacchi in profondità sul territorio russo (che Macron ha comunque applaudito, al netto dell’assenza di conferme ufficiali da parte di Washington, e ha visto già i primi lanci da parte ucraina sulla regione di Bryansk, fortunatamente tutti intercettati), ieri è arrivata la firma, da parte di Putin, del decreto che aggiorna la dottrina nucleare come da noi descritta nel Tazebao del giorno del 26 settembre. In continuità e ossequio al documento europeo di cui abbiamo parlato il 31 ottobre, Germania e Svezia stanno iniziando a mettersi al passo con chi ha già reintrodotto la leva obbligatoria (Lettonia e Croazia): i governi di Berlino e Stoccolma hanno infatti stilato dei dettagliati piani di preparazione alla guerra. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha pubblicato parti di un documento segreto di circa 1.000 pagine intitolato Operationsplan Deutschland, che fa eco alle parole di un anno esatto fa del ministro della Difesa Boris Pistorius («Dobbiamo diventare idonei alla guerra») e che renderà la Germania uno snodo vitale per il trasporto dei soldati della NATO a est in caso di operazioni belliche russe su quel fianco. Non si sa con quali mezzi, dato che una fonte non certo filorussa come il tenente colonnello Jörn Plischke, capo del comando regionale di Amburgo, ha fatto notare la “leggera” disparità di 25 a 3 in favore della Russia quanto a carri armati prodotti. La Svezia, invece, ha inviato 5 milioni di opuscoli ai suoi cittadini su cosa fare in caso di guerra nucleare e relativi attacchi atomici, biologici o chimici. Frattanto, in Ucraina, le ambasciate di Stati Uniti e Italia resteranno chiuse oggi in previsione di un “massiccio attacco aereo”. La rappresentanza di Washington ha avvertito i suoi cittadini nel Paese di essere pronti a rifugiarsi non appena udite le sirene antiaeree. (JC)
Se decenni di “dissenso” valgono lo 0,25%: Quo vadis Italia?
Un primo resoconto, a margine della presentazione del Manifesto per l’Italia socialista e grande, da parte di uno dei relatori