Il decimo numero della rivista leSfide accoglie anche il contributo “Libano, la Repubblica delle Minoranze” a firma di Lorenzo Somigli.
“È in uscita martedì, 16 novembre 2021, il nuovo numero de ‘leSfide – Non c’è futuro senza memoria’, rivista gratuita di studi, approfondimento e riflessione (digitale e cartacea), edita dalla Fondazione Craxi e diretta da Mario Barbi, dal titolo ‘Mediterraneo – Conflitti, cooperazione e scenari globali’, che dedica per l’appunto la sua sezione monografica al Mediterraneo allargato e al nostro rapporto con il ‘mare nostrum’, così centrale per l’Italia e così periferico per gran parte dell’Europa che conta, affrontando le dinamiche storiche, culturali e geopolitiche che lo attraversano.
Come stare dentro i conflitti in corso? Che cosa succede in quelle società? Come approcciarsi e rapportarsi con i ‘nuovi’ attori che si agitano nella Regione, specie dopo il ritiro americano? Che bilancio fare delle politiche euro-mediterranee dell’UE e quali sono le prospettive dell’Unione nel Mediterraneo? È intorno a queste domande che si compone questo nuovo volume che apre con l’editoriale del Direttore “Noi e il Mediterraneo” il quale, nel riannodare i fili della riflessione di un numero ampio e articolato, rende conto dei fronti di conflitto e di cooperazione nella vasta area del Mediterraneo allargato e del modo in cui questi si coniugano con le dinamiche di riassetto degli equilibri globali, in primis nel confronto tra Stati Uniti e Cina, e impongono all’Italia la necessità di agire in modo più attivo in difesa dei propri interessi e di elaborare una visione strategica di lungo periodo che tenga conto degli squilibri tra nord e sud, delle alleanze su cui contare e delle rivalità e dei contrasti con cui fare i conti nella Regione.
La sezione monografica apre con un ampio Colloquio con il presidente dell’ISPI e di Fincantieri, Giampiero Massolo, che propone una visione di grande acutezza del quadro geo-politico attuale e delle dinamiche in corso in un mondo che potrebbe nuovamente ‘bipolarizzarsi’, con un’Europa che rischia di diventare ‘faglia’ del conflitto, e prosegue con un saggio di Emidio Diodato sull’Italia e il Mediterraneo. Il tema delle Primavere arabe, passato ormai un decennio, è il comune denominatore tra le analisi di Andrea Ungari e la ricostruzione storica che ne fa l’ambasciatore Claudio Pacifico, mentre la questione demografica, quella energetica e il tema della guerra al terrorismo islamico nella Regione costituiscono rispettivamente l’oggetto dei lavori di studiosi e analisti come Alfonso Giordano, Michelangelo Celozzi e Marco Cochi. Sempre nella sezione Temi il numero propone approfondimenti sull’emergente questione neo-Ottomana su cui riflette Alessia Chiriatti, sull’evoluzione del quadro tunisino con l’avvento di Kaïs Saïed grazie al saggio di Leila El-Houssi, sugli scenari del quanto mai riacceso conflitto nel Sahara occidentale tra Marocco e Algeria proposti da Caterina Roggero e sui travagli culturali, religiosi e politici del Libano a cui si dedica il giovane Lorenzo Somigli.
La sezione, che si chiude con una ricostruzione delle visioni e delle filosofie che hanno attraversato il Mediterraneo sin dall’antichità, di Corrado Ocone, lascia spazio ai temi europei e alla questione ‘green’, che costituiscono l’altro asse tematico del numero. Infatti, mentre nella sezione Scenari Alberto Clò e Nino Tronchetti Provera si interrogano rispettivamente sulla compatibilità tra sostenibilità e crescita e sul ruolo dell’impresa privata nella “transizione ecologica”, in Italia – Europa, Roberto Caporale, Alessandro Rico e Valerio Valla affrontano le questioni europee più spinose e di attualità: dal ruolo e posizionamento della UE nelle sfide globali, alla prossima fine dell’emergenza pandemica con il ritorno al Patto di Stabilità, passando al funzionamento del Next Generation UE e alle ambizioni del PNRR.
Nella sezione Lettere dall’Europa Benedetto Ippolito si interroga sui destini della politica tedesca, mentre Federico Punzi affronta il tema dell’indipendentismo scozzese dopo la Brexit e Stefan Bielanski, con una riflessione dall’interno, ci conduce nell’Europa di Visegrad, caratterizzata dalle istanze polacco-ungheresi, con una ricostruzione storica della genesi delle leadership attuali. Sullo sfondo degli irrisolti nodi globali e delle crisi mediorientali, si dipanano i saggi che animano la sezione Lettere dal Mondo con Fabio Squillante che tratta l’epilogo del conflitto afghano delineando gli scenari possibili ed Elena Dundovich che fa il punto sul ‘conflitto ceceno’, ripercorrendone gli accadimenti storici e facendo il punto sullo stato dell’arte.
Infine, ancora Mediterraneo ed Europa nelle sezioni Lettere dalla storia e in quella Memoria e Archivio. Nella prima troviamo una ricostruzione a firma di Maria Elena Guasconi sul succedersi e sull’intrecciarsi delle politiche euro-mediterranee sviluppate senza grandi successi dall’Unione europea nell’ultimo quarto di secolo, a cui segue il documento integrale con il quale, nel 1995, prese vita il Processo di Barcellona, contestualizzato da una nota introduttiva di Nicola Carnovale”.
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