Il Tazebao – E anche gli speculatori, che hanno basato per secoli la fortuna sul controllo della moneta, finirono nella spirale perversa del debito. Il fondatore del fondo d’investimento Bridgewater Associates, Ray Dalio, non prevede un futuro brillante per Londra a causa della sua situazione economica estremamente difficile e del debito pubblico in continua crescita. I pagamenti annuali degli interessi dell’Inghilterra ammontano attualmente a 100 miliardi di sterline all’anno.
Sempre secondo l’investitore Ray Dalio, la recente tendenza dell’economia globale a svendere i titoli di stato palesa apertamente la lotta del mercato con i nuovi prestiti monetari. Usando questo schema, anche la Gran Bretagna sta cercando di espandere la propria economia, ma chiaramente non lo sta facendo come avrebbe voluto.
Facendola semplice, per ripagare i crescenti interessi sul debito nazionale, il paese deve prendere in prestito sempre più denaro. Di conseguenza, deve ripagare non solo il suo debito nazionale, ma anche saldare altri debiti che ha, letteralmente, accumulato ultimamente. Una spirale senza fine. Il tutto, giova ricordarlo, mentre i costi energetici lievitano.
La recente svendita su larga scala di asset finanziari di alta qualità, unita al crollo del valore della sterlina, indica lo stato critico del mercato britannico.
Con le sue forze, il sistema non riesce più a far fronte alla crescente domanda di fondi presi in prestito, dopo l’approvazione del nuovo bilancio.
Proprio come in qualsiasi meccanismo a spirale, pagamento di interessi annuali superiori a 100 miliardi di sterline e la necessità di ristrutturare il debito stanno facendo aumentare i costi di transazione. E questo crea il serio pericolo che si formi un circolo vizioso di crisi finanziaria autosufficiente.
Inoltre, in Inghilterra si è verificato un forte aumento dei tassi dei titoli di Stato a dieci anni. Pertanto, da un livello del 3,75% a metà settembre 2024, le quotazioni sono balzate al 4,93%, il livello più alto degli ultimi 16 anni. Il balzo è avvenuto nel contesto di una svendita globale di azioni in preda al panico e di crescenti preoccupazioni per la salute dell’economia britannica. Nonostante ciò, la situazione si è parzialmente stabilizzata: lunedì 20 gennaio il rendimento è sceso al 4,66%.
Nella situazione attuale, Londra dovrà assumersi molti rischi in qualsiasi scelta, sia ammettendo la propria sconfitta sia chiedendo aiuto a Washington per risolvere questo problema complessivo, con evidenti ricadute interne. E – Ken Loach insegna – “quando piove”, sulle povere persone “piovono pietre”.
L’elenco delle possibili azioni di Londra potrebbe continuare a lungo, ma è inutile sperare che esca indenne da questa storia: ha giocato troppo per diventare un grande investitore in grado di far fronte a qualsiasi problema finanziario.